divina misericordia
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Le sedute spiritiche stabiliscono un legame con il demonio.

"Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti" (Dt 18,10)

FAI ATTENZIONE QUESTI SONO PECCATI MORTALI E VANNO CONFESSATI DAL SACERDOTE.SOLO COSI' PUOI SPEZZARE IL LEGAME ANCHE INCONSAPEVOLE CHE HAI CONTRATTO CON IL DEMONIO ,MAGARI PER GIOCO O CURIOSITA'.

Ricordiamo :
Chi si accosta alla S. Comunione deve essere in grazia di Dio: chi riceve il Corpo del Signore in peccato mortale commette un grave sacrilegio.

Sono sempre più numerosi i cattolici che pur frequentando la Chiesa, credono nella reincarnazione, consultano maghi, cartomanti e guaritori, comunicano con i defunti, si affidano all'oroscopo, praticano discipline orientali.

Pare che questi cattolici ragionino con la loro testa incuranti della Parola di Dio e delle disposizioni della Chiesa: vanno a messa, e anziché fondare la loro speranza unicamente in Dio si affidano agli astri, all'occulto, desiderando un "Dio magico" che esaudisca subito le loro richieste e non chieda meditazione, riflessione, conversione.

La caratteristica generale del mondo occulto è, infatti, l'ambizione più sfrenata "presto e subito ". La Chiesa Cattolica condanna apertamente: "…tutte le pratiche contrarie alla virtù della religione" (Catechismo della Chiesa Cattolica n.2117), ma il cattolico pare non curarsene andando tranquillamente avanti per la propria strada inventandosi la propria religione su misura, o meglio il proprio cocktail religioso: un po' di yoga, una scorza di esoterismo e di magia, un pizzico di credenza nella reincarnazione, il tutto mescolato con qualche reminescenza del catechismo appreso durante gli anni dell'infanzia e che non è stato completamente rimosso, ma solo relativizzato in una gradevole mistura sincretistica destinata prima di tutto all'appagamento personale.

Queste considerazioni mettono in luce una società secolarizzata in cui Dio non è più in prima fila al centro dell'attenzione umana. Società che è diventata la base su cui nascono i nuovi movimenti occultistici e miracolistici, che si concretizzano in una nuova cultura, viaggiando nei pensieri e nelle riflessioni dei singoli e diventando un modo di concepire la vita opposto a quello cristiano.

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Maghi e guaritori  

Molti  sicuramente troppi  cattolici si rivolgono agli operatori dell'occulto per questioni materiali come lavoro e denaro e per problemi familiari e di salute. Quasi tutti hanno la convinzione di non fare nulla di male, ma di chiedere solo quello che loro chiamano “un aiuto in più”. Ma ci può essere qualcosa “in più” di Dio? Pare proprio che alcuni cristiani credano di sì. 

Quasi tutti poi, in cerca di una religione dolce a proprio uso e consumo, mischiano concetti occultistici teosofici alla fede cristiana. La Chiesa al n. 2117 del Catechismo condanna apertamente ogni forma di magia ed occultismo come contraria al primo comandamento. La divergenza più significativa tra cristianesimo e magia risiede nel fatto che il mago o lo stregone deve comunemente fare appello alle forze demoniache per assicurare l'efficacia della sua azione.

La severità della Bibbia verso tutte le pratiche di magia, stregoneria e dei loro derivati spiritismo e divinazione, si manifesta sin dagli inizi della rivelazione ebraica: "Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti" (Dt 18,10)

Anche negli Atti degli Apostoli vi sono chiari riferimenti contro la magia. Simon mago viene condannato severamente perché sfruttava la potenza della Spirito a beneficio delle suepratiche magiche (cfr. At 8, 9-26); e san Paolo rimprovera duramente il mago Elimas perché si opponeva alla conversione del proconsole Sergio (cfr. At 13, 8-12). E ad Efeso: "Un numero considerevole di persone che avevano esercitato le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano davanti a tutti" (At. 19,19).

Quindi tutto ciò che riguarda i presunti "poteri "dell'essere umano sul mondo divino o spirituale che con le sue innumerevoli creature "diaboliche","angeliche", "spiriti di natura ", o di "trapassati"si piegherebbe al volere dell'uomo per mezzo di riti e preghiere, è in netta contrapposizione con la fedeltà e il culto che si deve solo al Dio creatore. E’ il primo comandamento del decalogo: "Non avrai altri dei davanti a me"

 

Comunicazione con i defunti tramite sedute spiritiche

La Sacra Scrittura ed il Magistero vietano rigorosamente la comunicazione con i defunti. Eppure i cattolici praticanti che vi si avvicinano sono molti.

Ho sentito dire a delle persone che hanno potuto parlare con i loro morti, mediante la preghiera oppure partecipando a delle sedute spiritiche. Che c'è di vero in tutto ciò? Che dice la Bibbia a tale proposito?


Queste persone non hanno parlato con i loro cari morti, ma si sono illusi di avere parlato con essi. Hanno inconsapevolmente parlato con delle entità demoniache, le quali conoscono i particolari della vita delle persone morte evocate e sono quindi in grado di imitarle perfettamente. Il fine che si prefiggono questi spiriti è quello di sedurre i viventi e renderseli soggetti (ad esempio, un padre che crede di stare parlando col figlioletto morto, farà qualsiasi cosa questi gli dirà).

Proprio per questo motivo la Bibbia condanna qualsiasi forma di spiritismo - sia chi evoca gli spiriti dei defunti, che chi va a consultare gli spiriti. Dio ha detto: "Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né chi interroghi i morti, perché tutti quelli che fanno queste cose sono in abominio all'Eterno" (Deut. 18:10-12), ed anche: "Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono l'Eterno, l'Iddio vostro" (Lev. 19:31).

Il re Saul fu fatto morire da Dio per aver consultato gli spiriti: "Così morì Saul, a causa dell'infedeltà che egli aveva commessa contro il Signore, per non aver osservato la parola del Signore, e anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, mentre non aveva consultato il Signore. E il Signore lo fece morire, e trasferì il regno a Davide, figlio d'Isai" (1 Cron. 10:13-14).

Termino con le parole del profeta Isaia: "Se vi si dice: «Consultate quelli che evocano gli spiriti e gli indovini, quelli che sussurrano e bisbigliano», rispondete: «Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi? Alla legge! Alla testimonianza!» Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora! Andrà errando per il paese, affranto, affamato; quando avrà fame, si irriterà, maledirà il suo re e il suo Dio; volgerà lo sguardo in alto, lo volgerà verso terra, ed ecco, non vedrà che difficoltà, tenebre, oscurità piena d'angoscia, e sarà sospinto in fitte tenebre" (Is. 8:19-22).


LO SPIRITISMO

È possibile individuare due diversi ambiti dello spiritismo:

1. Il primo ambito è rappresentato dallo spiritismo classico che, attraverso la pratica della seduta spiritica, vuole comunicare con le anime dei defunti. La figura fondamentale è quella del "medium", che è appunto l’intermediario fra gli spiriti e i partecipanti. Fenomeni tipici dello spiritismo sono: registrazione di voci, intuizione di eventi futuri, visioni, scrittura automatica (fenomeno per il quale un soggetto sente la propria mano spinta a scrivere, come guidata da un’altra personalità), ectoplasmi, cioè forme corporee fluidiche in cui si materializzerebbero gli spiriti.

2. Esiste poi un secondo ambito detto "channeling", in cui si tende a ricevere informazioni da una entità superiore; questo richiede la presenza di un canale (channel) capace di ricevere le informazioni da tale entità. Seppure non esiste una chiara e netta distinzione fra il channeling e lo spiritismo classico, si può affermare che questa seconda forma di spiritismo si differenzia dalla prima perché le entità evocate non sono solo le anime dei defunti, ma anche extraterrestri, fate, gnomi, demòni, maestri spirituali o addirittura Gesù Cristo e Dio Padre. E’ chiaro che tale forma di spiritismo si ricollega ad un’idea panteistica e non a caso il channeling è molto praticato in ambienti New Age.
Le entità del channeling non trasmettono semplicemente notizie circa la loro condizione nell’aldilà, come generalmente avviene nell’ambito dello spiritismo classico, ma vengono rivelati veri e propri sistemi filosofici, spesso presentati come "nuovi vangeli". Fra questi The Aquarian Gospel of Jesus Christ e The Urantia Book, risalenti rispettivamente ai primi ed alla metà del ventesimo secolo, hanno esercitato una influenza decisiva sulla formazione dell’ideologia del New Age. E’ stato in seguito lo stesso New Age a creare "nuovi vangeli" di impostazione gnostica e panteistica.

Lo spiritismo insegna che possiamo comunicare con gli spiriti che si sono dipartiti e con altre entità spirituali. Altri insegnano che possiamo cercare uno spirito guida a cui affidare la nostra vita. Notiamo che:

1. Dio nella Bibbia proibisce espressamente di consultare gli spiriti, con e senza l'aiuto degli spiritisti; tale proibizione indica che vi è del male e del pericolo in questa pratica (Levitico 19:31; 20:6,7; Isaia 8:19). È inutile che gli spiritisti citino l'esempio di Saul, perché quell'infelice morì per aver consultato un'evocatrice (I Cronache 10:13).

2. I morti sono sotto il controllo di Dio, che è Signore della vita e della morte, e non possono quindi essere soggetti ai medium. Si veda ad esempio Apocalisse 1:18; Romani 14:9. Gli spiritisti citano il caso della pitonessa e Samuele, e l'apparizione di Mosè ed Elia sul Monte della Trasfigurazione. Anche se Samuele apparve realmente a Saul, ciò avvenne per il permesso divino; lo stesso si può dire di Mosè ed Elia. Il racconto del ricco e di Lazzaro prova che non è consentito, a coloro che si sono dipartiti da questa terra, comunicare con i viventi (Luca 16).

3. Nonostante sia stato provato che spesso il fenomeno dello spiritismo è inganno, vi è qualche realtà in esso. I defunti sono sottoposti al controllo di Dio e non possono comunicare con i viventi, ma le manifestazioni spiritiche e i loro messaggi provengono da spiriti seduttori e mendaci (I Re 22:22; I Timoteo 4:1).

Molti di coloro che abbracciano lo spiritismo o consultano i medium, sono spesso persone che hanno rigettato la fede in Gesù e che non hanno mai fatto un incontro personale con Lui. Quelli che Lo hanno conosciuto e credono nelle Scritture ricevono aiuto, pace, e luce sufficiente sulle cose che concernono sia questo mondo che il mondo che sta al di là della tomba.




TESTIMONIANZA

Tony si era dato alle sedute spiritiche pensando di poter parlare con sua madre che era morta, ma esse furono la sua rovina, ma nella distretta invocò il Signore che gli rispose salvandolo.

Vorrei farvi partecipi dell'opera meravigliosa che Dio può compiere nella vita dell'uomo e come può trasformare il buio che è dentro di noi in una meravigliosa luce.
Nell'età adolescenziale ho perso mia madre a causa di un male incurabile e quella che fino ad allora era stata la mia sicurezza, venne meno. Avevo perso tutto quello che era più importante per la mia vita; l'affetto e la presenza di mia madre. Caddi in uno stato di frustrazione profonda che mi portò alla depressione, rendendo instabile il mio equilibrio e il mio stato nervoso già compromesso dalla malattia di mia madre.
Per tutto ciò me la presi con Dio, considerandolo l'autore di tutto quello che era accaduto. Trascorse qualche anno e il mio stato psichico continuava ad essere intollerabile. Il mio unico pensiero era mia madre e per questo, non so se per gioco o per l'inconscio pensiero di poter comunicare con lei, volli partecipare a delle sedute spiritiche, le quali mi davano l'illusione di poter parlare con i morti, ma che invece rovinavano ancora di più il mio equilibrio nervoso, dandomi paura e insicurezza, dovendo dipendere da loro per ogni scelta di vita.
Le arti magiche, lentamente, prendevano possesso nella mia vita. Le sedute spiritiche diventavano sempre più “movimentate” perché gli oggetti si spostavano, gli spiriti parlavano, le croci s'incenerivano, ed io lentamente scivolavo nel mondo del preternaturale. Non so se sono mai stato un vero medium, ma sicuramente gli spiriti simpatizzavano per me perché le esperienze che facevo erano reali. Tutto questo però, non dava pace alla mia vita, anzi, lentamente mi stavano portando alla pazzia e all'autodistruzione.
In quel periodo nella città dove vivevo, fu installata una grande tenda missionaria dove ogni sera delle persone, in prevalenza giovani, si riunivano, cantavano e parlavano di Dio. Fui attratto più dalla musica che dal messaggio che essi portavano. Partecipai per molte sere a questi incontri sempre con distacco e solo per il piacere di ascoltare la musica ed una di quelle sere si avvicinarono a me dei giovani di questo gruppo dicendomi che Gesù mi amava. A quest'affermazione risi loro in faccia rispondendo che se tutto ciò era vero, Dio non avrebbe permesso la morte di mia madre. Poi aggiunsi che io ero già in contatto con Dio, tramite le sedute spiritiche che praticavo. La loro risposta fu di smettere di praticare quelle cose, perché erano vietate da Dio nella Bibbia. Con molto distacco li lasciai alle loro convinzioni e mi congedai da loro in maniera molto brusca ma nella mia mente le parole di quei giovani riecheggiavano. Lessi nella Bibbia il passo in Deuteronomio 18:11,12, del divieto che Dio dava al Suo popolo per quelle pratiche e decisi di smettere con l'occultismo, ma tutto ciò non bastò a ridare equilibrio alla mia vita, infatti, quelle esperienze avevano scosso di più il mio stato nervoso. Continuai a vivere nella paura, nell'angoscia e nella superstizione in cui mi ero addentrato, tanto da non compiere nessuna mia azione senza aver prima consultato l'oroscopo o il mio spirito guida.
Gli anni passarono ed io continuai a vivere la mia vita distaccandomi anche da ogni pratica religiosa, dibattendomi in condizioni di salute mentale molto precarie: avevo perso concentrazione, vivevo nell'ansia e nello sconforto ed ogni cosa che intraprendevo mi era difficile ed impraticabile. Per questo fui costretto a consultare dei medici specialisti in Psichiatria che mi diagnosticarono un forte esaurimento nervoso con turbe psichiche.
Cominciai ad assumere psicofarmaci ed ansiolitici per svolgere le mie attività quotidiane. In quel periodo le cose sembravano andare meglio. Conobbi un brava ragazza e mi convinsi che da allora in poi tutto sarebbe andato meglio, ma non fu così, infatti, il mio miglioramento psichico era dovuto esclusivamente ai farmaci che assumevo in maniera massiccia e ogni volta che sembrava che tutto dovesse tornare alla normalità sprofondavo in una crisi depressiva. Cercai allora di ristabilire il mio equilibrio psichico con i divertimenti: ero certo che prendendo tutto ciò che la vita mi offriva, sarei stato felice. Cominciai ad uscire con gli amici, passavo le serate nelle discoteche, fumando, bevendo e divertendomi. Ma l'allegria terminava la notte, quando rientravo a casa e mi trovavo solo in una condizione d'alienazione più totale, chiedendomi chi fossi, cosa vivevo a fare e perché provavo tanto dolore nel mio cuore.
Il giorno dopo tutto ricominciava e la mia vita continuava solo per inerzia. Con il trascorrere del tempo le cose peggioravano sempre di più. Rimasi senza lavoro, senza stimoli, poggiando la mia vita e sfogando le mie frustrazioni sulla mia fidanzata che amandomi, sopportava tutto con estrema pazienza. Un giorno però anche lei stanca d'ogni sopruso e al massimo della sopportazione decise di lasciarmi e la mia condizione peggiorò perché la cosa più importante della mia vita era lei. Per ben due volte decisi di farla finita, ma tutti i miei tentativi di suicidio svanivano, perché ero cosciente che non era la soluzione migliore. La mia fidanzata comprese ancora una volta il mio tormento e tornammo insieme ad una condizione: che veramente tutto sarebbe cambiato.
Ormai stanchi di quella vita, decidemmo di lasciare gli amici, i divertimenti che davano solo una momentanea soluzione al nostro problema e cercammo di rimanere soli per salvare il nostro rapporto. In quel periodo mi ricordai di quei giovani che anni prima mi avevano parlato di un Gesù che avrebbe potuto dare un significato alla mia vita e cominciai a leggere la Bibbia.
Una sera decisi con la mia fidanzata di entrare in una chiesa evangelica dove conoscevo alcune persone. Alla fine del culto, fui avvicinato da alcuni di loro: nei loro occhi vidi una luce particolare e nei loro volti vi era una profonda gioia.
Esposi i miei problemi, parlai della mia condizione interiore, delle mie sofferenze, della mia fragile situazione neurologica. La loro risposta mi sorprese: “Noi non possiamo risolvere i tuoi problemi e neanche la Chiesa Evangelica può farlo, ma il Signore è il Dio dei miracoli”.
Mi lessero un passo dal vangelo di Matteo: “Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia e tutte le altre cose vi saranno sopraggiunte”. La mia delusione fu totale: loro non potevano aiutarmi, come io speravo. Anche quell'esperienza sembrava essere fallita, ma, prima che andassi via, chiesero se volevamo che pregassero per noi. Acconsentimmo e in quei momenti scoprivamo che le persone che pregavano per noi, lo stavano facendo con la convinzione che qualcuno da lassù li stesse ascoltando. Ci salutammo e io andai via convinto che anche quell'esperienza si era rivelata inutile ma qualcosa accadde nella mia vita. Quando tornai a casa mi rivolsi a Dio con una preghiera spontanea, chiedendogli di ricevere anch'io la luce che avevano quelle persone nei loro occhi. In un momento sentii una pace che invadeva la mia vita e mi sentii un peccatore davanti a Dio; chiesi a Lui perdono di tutti i miei peccati e andai a dormire senza assumere gli psicofarmaci che fino a quel momento ero costretto a prendere. Dio mi aveva ascoltato.
Da quel momento in poi l'ansia, la paura, la superstizione andarono via dalla mia vita: ero guarito ma, cosa più importante, ero “nato di nuovo” in Cristo Gesù.
Il buio che era in me è divenuto luce per la grazia di Dio. Anche la mia fidanzata fece la sua esperienza di nuova nascita e oggi a distanza di dodici anni, possiamo affermare che Dio è fedele. Lui ci porta avanti, inondandoci di luce e di speranza.
Il mio invito è quello che se tu ti trovi in una condizione di buio interiore come mi trovavo io e credi che non c'è nessuno che ti ascolti, voglio assicurarti che Dio è lontano da te solo lo spazio di una preghiera.


 

Le tecniche orientali

I cristiani che praticano le tecniche orientali sono moltissimi e quasi tutti prediligono lo yoga e la meditazione trascendentale. Chi vi si avvicina all'inizio cerca un'aiuto per stare meglio, per combattere "lo stress" dell'Occidente industrializzato, e vivere in armonia con se stesso ritrovando "le proprie radici". All'inizio, queste tecniche propongono esercizi di rilassamento molto semplici che con l'andare del tempo arrivano ad influenzare anche lo spirito portando l’individuo ad aderire sempre più ai valori della religione orientale. Ma la nozione di Dio della religione Orientale è molto diversa dalla nostra. Dio non è una persona che si pone di fronte a me, ma diventa l'essere del mio essere, più interiore di me stesso. In un simile contesto il "Dio Amore" della religione cristiana non e più concepibile. Non si tratta quindi di amare, ma di conoscere, di lasciare emergere in me la mia realtà. E' molto triste constatare che il cattolico, avendo già un'esperienza spirituale ed un'esperienza sacramentale, faccia ricorso a mezzi sostitutivi per rinnovare la sua vita interiore.

Per giustificare queste pratiche il cristiano adduce spesso la giustificazione che si limita solo all'aspetto, puramente corporeo, di rilassamento.

Ma come si può dissociare il corpo dallo spirito in esercizi che hanno lo scopo preciso di aiutare a trovare una nuova dimensione spirituale dell'esistenza? E come si possono separare questi esercizi dai presupposti filosofici e religiosi che li hanno ispirati? Considerando che chi li pratica cerca sempre una "nuova arte per vivere meglio".

Quindi, dal momento che non hanno solo il ruolo di esercizi fisici, le tecniche ispirate alle tradizioni dell'Oriente non solo non sono prive di conseguenze psicologiche o spirituali, ma non sono neanche innocenti dal punto di vista della fede. Il vuoto mentale e lo spogliamento che si raggiungono attraverso queste pratiche sono l'opposto della vera preghiera.

Queste tecniche, che con l'andare del tempo portano ad assumere atteggiamenti interiori che non hanno niente a che vedere con il centro della vita cristiana che è comunione con Dio mediante la sua grazia. E la grazia non si conquista con tecniche e metodi, ma è un dono gratuito: "Non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell'uomo, ma da Dio che usa misericordia " (Rm 9,16).

 

L'astrologia

Anche in questo caso nessuna assoluzione o giustificazione viene dal Catechismo: "La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti ... sono in contraddizione con l'onore ed il rispetto, congiunto al timore amante, che dobbiamo a Dio solo" (Catechismo della Chiesa Cattolica n.2116).

La maggior parte di coloro che si chiamano cristiani però, pur affermando di seguire e conoscere Gesù Cristo, consulta regolarmente l'oroscopo entrato ormai ufficialmente in tutti i mezzi di comunicazione. Questi cristiani portano al collo, insieme alla croce, medagliette raffiguranti il segno zodiacale, oggetti personalizzati per tenere lontana la sfortuna ed allontanare la "negatività". Acquistano regolarmente riviste specializzate per imparare a conoscere le stelle, il proprio ascendente ecc. arrivando senza rendersene conto a praticare un vero e proprio culto delle stelle. Essi quando sono a contatto con altre persone difficilmente parlano di Cristo, ma un buon 80% quando conosce una persona nuova quasi per consuetudine pone la classica domanda:"Lei di che segno è?". Non iniziano la giornata senza leggere l'oroscopo dei giorno, l'influsso degli astri, ma non hanno neppure un attimo per il Signore che è il Creatore al quale appartiene il passato, il presente ed il futuro.

Chi confida nell'astrologia è più sicuro dell'oroscopo che della Parola di Dio. L'astrologia è una vera e propria superstizione secondo la quale la vita ed il destino dell'uomo sono influenzati dalla natura degli astri e dalla loro posizione. Gli astrologi affermano che l'influenza astrologica sia trasportata da una "forza ignota" indipendente dalla distanza dei pianeti. Ma se le Sacre Scritture condannano apertamente questa pratica (cfr. Is 47,11-14) da dove proviene questa forza? O meglio ancora: di quale forza si tratta?

Dal punto di vista scientifico tutte le forze ad ampio raggio d'azione che noi conosciamo nell'universo, diventano sempre più deboli con l'allontanarsi degli oggetti. Ma, come ci si potrebbe aspettare in un sistema geocentrico, costruito migliaia di anni fa, le influenze astrologiche non dipendono affatto dalla distanza. Per gli astrologi, l'importanza di Marte negli oroscopi è la stessa, sia che il pianeta sia dalla stessa parte del Sole insieme con la Terra, sia che si trovi sette volte più lontano dal lato opposto. Una forza che non dipende dalla distanza non ha alcuna base scientifica, allora su cosa si basa la teoria degli astrologia sulle "entità" che presiedono agli astri?

Tutte pratiche, quelle sopra elencate, in netto contrasto con la Parola di Dio e quindi con l'insegnamento della Chiesa, alla quale il cattolico è invitato a restare in comunione e devota e gioiosa obbedienza, perché: "Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d’angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati" (At 4, 11-12).

Reincarnazione

Quasi tutti i cattolici che "credono" nella reincarnazione dicono di avere ricordi di esistenze passate e credono che la prossima vita sarà migliore. Frequentano regolarmente la Chiesa ma abbracciano il pensiero delle filosofie orientali e ne praticano le discipline.

Questi cristiani però, non si rendono conto che la reincarnazione èassolutamente incompatibile con la fede cristiana, perché rinnega l'Incarnazione e la Resurrezione di Cristo. Rinnegano la Salvezza operata da Gesù sul Calvario: con la reincarnazione si salvano infatti da soli.

Inoltre, Dio, quando si èfatto uomo, non ha preso in prestito un corpo, non si è rivestito di un corpo, ma lo ha assunto in se stesso. E quel corpo è passato attraverso la morte. Il suo corpo glorioso, non è un corpo diverso da quello della sua esistenza terrena. Se no, non sarebbe la stessa persona. 

Questo significa che anche il nostro corpo risusciterà, e che l'anima ed il corpo che noi siamo non potranno godere la felicità se non insieme per sempre. Il nostro corpo, quindi, non è un corpo intercambiabile, destinato a scomparire, mentre la nostra anima sopravvive in altri corpi presi in prestito. Il nostro corpo è unico e destinato a raggiungere la nostra anima dopo la separazione provvisoria che la morte comporta: 

"L'unità dell'anima e del corpo è cosi profonda che si deve considerare l'anima come la “forma”del corpo; ciò significa che grazie all'anima spirituale il corpo composto di materia è un corpo umano vivente; lo spirito e la materia, nell'uomo, non sono due nature congiunte, ma la loro unione forma un'unica natura”(Catechismo della Chiesa Cattolica n.365) 

I cristiani che credono alla reincarnazione, non hanno chiaro il concetto della morte che credono semplicemente un passaggio ad un'altra forma di esistenza, senza che ci sia alcuna responsabilità nei confronti di Dio. Essi pensano che ciò che seminano in questa vita, lo raccoglieranno nel loro prossimo stato di reincarnati trascurando la Parola di Dio che ci dice :  "E’ stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio " (Eb 9,27).

"Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti" (Dt 18,10)

FAI ATTENZIONE QUESTI SONO PECCATI MORTALI E VANNO CONFESSATI DAL SACERDOTE.SOLO COSI' PUOI SPEZZARE IL LEGAME ANCHE INCONSAPEVOLE CHE HAI CONTRATTO CON IL DEMONIO ,MAGARI PER GIOCO O CURIOSITA'.

Ricordiamo :
Chi si accosta alla S. Comunione deve essere in grazia di Dio: chi riceve il Corpo del Signore in peccato mortale commette un grave sacrilegio.

 

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