divina misericordia
I primi cinque 5 sabati ,cuore immacolato Maria  primi nove 9 venerdì del mese ,sacro cuore Gesu' Il volto sanguinante di gesù cotonou

 

SAN GERARDO - PATRONO DELLE MADRI

Da due secoli, in ogni parte del mondo, san Gerardo è stato sempre invocato come il Patrono delle madri in attesa di abbracciare il frutto del loro amore. Questo titolo ricorda i molteplici prodigi operati per le madri in gravi difficoltà per la gesta­zione dei loro figli.

Tali favori hanno avuto inizio in modo clamo­roso dopo la morte, ma trovano uno splendido preludio nella vita stessa del Santo.

Due volte lasciò il proprio fazzoletto come pe­gno della sua intercessione presso Dio: alla giovi­netta Pirofalo di Oliveto (SA) e alla signora Fede­rici di Castelgrande (PZ). Tutte e due le volte i fazzoletti furono portatori di salvezza alle madri e ai figli minacciati d'una stessa morte.

Due miracoli li distribuì, secondo la tradizione, alle signore Meola di Senerchia (AV) e Palma Del Giudice di Oliveto (SA).

Il padre Tannoia, primo biografo del Santo, affermava che "fratel Gerardo è special protettore dei parti, per cui in Foggia non vi è donna parto­riente che non ne abbia l'immagine e non invochi devotamente il suo patrocinio".

Sono episodi che si perdono nella selva di altri episodi più famosi, ma sono pur sempre significativi di gentilezza e di premura da parte di un santo che si commuoveva per le lacrime delle madri e i vagiti dei bambini: alzava gli occhi al cielo e operava miracoli.

Questo culto oggi è diffuso specialmente in America. Molti bambini si chiamano Gerardo e molte scuole catechistiche sono consacrate a lui come pure centinaia di cliniche di maternità.

Preghiera

O glorioso san Gerardo che vedesti in ogni donna l'immagine vivente di Maria, sposa e madre di Dio, e la volesti, col tuo intenso apostolato, all'altezza della sua missione, benedici me e tutte le mamme del mondo. Rendici forti per mantenere unite le nostre famiglie; soccorrici nel difficile com­pito di educare cristianamente i figli; dona ai nostri mariti il coraggio della fede e dell'amore, affinché, sul tuo esempio e confortati dal tuo aiuto, possiamo essere strumento di Gesù per far divenire il mondo più buono e più giusto. In particolare soccorrici nelle malattie, nel dolore e in qualsiasi bisogno; o almeno dacci la forza di accettare ogni cosa cristia­namente affinché possiamo anche noi essere imma­gine di Gesù Crocifisso come lo fosti tu.

Alle nostre famiglie dona la gioia, la pace e l'amore di Dio.

Per il dono della maternità

O san Gerardo, quando eri sulla terra tu hai sempre fatto la volontà di Dio uniformandoti ad essa fino all'eroismo. E Dio ti ha glorificato compiendo opere meravigliose per mezzo della tua persona.

Anch'io voglio ricercare sempre la sua volontà e ad essa voglio adeguarmi con tutte le mie forze. Tuttavia intercedi per me presso Dio. Lui che è il Signore della vita, mi conceda il dono della maternità; faccia anche di me uno strumento della sua creazione; dia anche a me la gioia di stringere tra le braccia una mia creatura per cantare insieme la sua gloria.

O san Gerardo, non mi abbandonare, esaudisci la mia preghiera, rendi fecondo il mio amore che Dio stesso ha benedetto il giorno del mio matrimonio. Se tu intercedi per me, sono sicura che anche nella mia casa ci sarà al più presto un gioioso vagito che testimonierà l'amore di Dio per l'umanità. Tanto spero e tanto desidero, se questa è la volontà del nostro caro Dio. Amen.

Per una maternità in pericolo

O san Gerardo, tu sai quanto ho pregato affinché si rinnovasse anche in me il miracolo della vita, e quanto ho esultato allorché ho sentito i primi movi­menti e ho avuto la certezza che il mio corpo era diventato tempio di una nuova vita.

Ma tu sai anche che la creatura che è nel mio grembo ora è in pericolo, e che la mia sospirata gravidanza rischia di essere interrotta.

O san Gerardo, tu sai la mia ansia, tu conosci la mia afflizione. Non permettere dunque che la mia gioia si trasformi in pianto. Intercedi con la tua potenza presso Dio, Signore della vita, affinché non sia privata della gioia di stringere tra le mie braccia, un giorno, una viva testimonianza del suo sommo amore.

O san Gerardo sono sicuro della tua interces­sione. A te mi affido, in te spero. Amen!

 

PREGHIERE A SAN GERARDO

Per i fanciulli

O Gesù, tu che additasti i fanciulli quali modelli per il regno dei cieli, ascolta la nostra umile preghiera. Lo sappiamo, tu non vuoi in paradiso i superbi di cuore, gli affamati di gloria, di potere e di ricchezza. Tu di questi, o Signore, non sai che farne. Tu vuoi che siamo tutti fanciulli nel donare e perdo­nare, nella purezza della vita e nell'abbandono filia­le fra le tue braccia.

O Gesù, tu gradisti il grido giulivo dei fanciulli di Gerusalemme che nella Domenica delle Palme ti acclamavano "Figlio di David", "Benedetto tu, che vieni nel nome del Signore!" Accogli ora il grido di tutti i fanciulli del mondo, soprattutto di tanti bambini poveri, abbandonati, emarginati; ti implo­riamo per tutti i fanciulli, di cui la società abusa lanciandoli lungo la china paurosa del sesso, della droga, del furto.

O caro San Gerardo, avvalora con la tua potente intercessione la nostra preghiera: sii vicino a noi e a tutti i fanciulli e confortaci sempre con la tua prote­zione. Amen.

Preghiera del giovane

O glorioso san Gerardo, amico dei giovani a te mi rivolgo con fiducia, a te affido le mie aspirazioni e i miei progetti. Aiutami a vivere puro di cuore, costante nella pratica della vita cristiana, capace di attuare i miei ideali di fede.

Ti raccomando il mio studio (lavoro) che voglio affrontare con serietà in modo da formarmi alla vita ed essere utile ai miei cari e a chi è nella necessità.

Fa' che possa trovare dei veri amici, tienimi lontano dal male e dal compromesso; aiutami ad essere forte nelle mie convinzioni umane e cristiane.

Sii mia guida, mio modello e intercessore presso Dio. Amen.

Preghiera degli sposi

Eccoci dinanzi a te, o Signore, per esprimerti il nostro grazie, per elevare a te la nostra preghiera. Grazie, Signore, perché un giorno, dietro quel sorriso, quell'attenzione, quel regalo si accese la prima scintilla del nostro amore.

Grazie, Signore, per averci uniti in matrimonio, perché in due meglio si vive, si soffre, si gioisce, si cammina, si affrontano le difficoltà.

Ed ora, Signore, noi ti preghiamo: la nostra famiglia rispecchi la Famiglia Santa di Nazareth, dove era di casa il rispetto, la bontà, la compren­sione.

Mantieni vivo, o Signore, ogni giorno il nostro amore. Non permettere che si sciupi a causa della monotonia e dell'attività febbrile della vita. Non permettere che manchi qualcosa da dirci e viviamo l'uno accanto all'altro senza slancio di affetto. Fa' che la nostra vita sia una scoperta sempre nuova di noi e del nostro amore, con lo stupore e la freschezza del primo incontro. Fa', o Signore, che la nostra casa sia allietata da figli, che noi vogliamo, come vuoi tu.

O caro san Gerardo, a te affidiamo la nostra umile preghiera; sii tu l'Angelo di Dio nella nostra casa; coprila con la tua protezione, allontana ogni male e colmala di ogni bene. Amen.

Per una persona malata

O san Gerardo, di Gesù fu scritto: "passò fa­cendo del bene e sanando tutte le malattie". Anche tu, che fosti suo discepolo esemplare, passasti lungo le contrade della nostra Italia ed al tuo sguardo, al tuo sorriso, alla tua parola fioriva il miracolo ed un coro possente di ringraziamenti si elevava al cielo dai malati risanati.

O san Gerardo, in questo momento elevo a te il mio accorato appello: "Vieni presto in mio aiuto!"         Ascolta in particolare il mio grido, la mia im­plorazione per...

Passa, o san Gerardo, accanto alla sua casa, fermati accanto al suo letto, asciuga le sue lacrime, ridonagli la salute ed additagli un lembo di paradiso. Allora, o san Gerardo, la sua casa sarà un'oasi benedetta, sarà una Betania di accoglienza, di ami­cizia, dove l'amore a te, la devozione a te vivrà carica di vita cristiana, e segnerà un cammino più spedito verso il paradiso. Amen.

Preghiera del malato

O Signore, la malattia ha bussato alla porta della mia vita.

Avrei voluto tenere sbarrata la porta, ma essa è entrata di prepotenza. La malattia mi ha sradicato da me stesso, dal mio piccolo mondo costruito a mia immagine e vissuto a mio consumo. La malattia mi ha reso povero e mi ha trapiantato in un mondo diverso.

Ho provato la solitudine, l'angoscia, ma anche l'affetto, l'amore, l'amicizia di tante persone.

La povertà mi ha fatto comprendere che un'altra strada, anche se più stretta e più spinosa, porta a te, come quella della vera gioia, di cui tu sei la sorgente. A te "povero nella nascita, più povero nella vita, poverissimo sulla croce" offro le mie sofferenze. Accettale e uniscile alla tua Passione per la reden­zione mia e del mondo intero.

O san Gerardo, che tanto soffristi nella tua vita e da malattia dolorosa fosti reciso come fiore nella tua giovinezza, ottienimi per intercessione della Madre Celeste, consolatrice degli afflitti e salute degli infermi, la salute dell'anima e del corpo. Prega, implora per me! Io ho fiducia immmensa nella tua intercessione e sono certo che mi otterrai la guarigione o almeno il coraggio di accettare e san­tificare il dolore come facesti tu.

Supplica a San Gerardo

O san Gerardo, tu che con la tua intercessione, le tue grazie e i tuoi favori, innumerevoli cuori hai guidato a Dio; tu che sei stato eletto consolatore degli afflitti, sollievo dei poveri, medico degli infermi; tu che fai piangere di consolazione i tuoi devoti: ascolta la preghiera che ti rivolgo fiducioso. Leggi nel mio cuore e vedi quanto soffro. Leggi nell'anima mia e sanami, confortami, consolami. Tu che conosci la mia afflizione, come puoi vedermi tanto soffrire senza venire in mio aiuto?

Gerardo, vieni presto in mio soccorso! Gerardo, fa' che anch'io sia nel numero di coloro che con te amano, lodano e ringraziano Dio. Fa' che possa cantare le sue misericordie insie­me a quelli che mi amano e soffrono per me.

Che ti costa esaudirmi?

Non cesserò di invocarti fino a quando non mi avrai pienamente esaudito. E’ vero che non merito le tue grazie, ma ascoltami per l'amore che porti a Gesù, per l'amore che porti a Maria santissima. Amen.

Preghiera

O san Gerardo, ad imitazione di Gesù, tu passasti lungo le strade del mondo facendo del bene ed operando prodigi. Al tuo passaggio rinasceva la fede, rifioriva la speranza, si riaccendeva la carità e tutti correvano a te, perché di tutti eri la guida, l'amico, il consigliere, il benefattore.

Tu eri immagine limpidissima di Gesù e tutti, nella tua umile persona, scorgevano Gesù Pelle­grino tra gli uomini pellegrini. O san Gerardo, tu ci trasmetti il messaggio di Dio che è messaggio di Fede, di Speranza, di Carità, messaggio di bontà e di fraternità. Facci accogliere nel cuore e nella vita questo messaggio.

O san Gerardo, volgiti a noi e guarda: i poveri, i disoccupati, i senzatetto, i bambini, i giovani, gli anziani, i malati nell'anima e nel corpo, le madri, soprattutto, a te volgono lo sguardo, a te aprono il cuore. Tu, immagine di Gesù Crocifisso, strappa a Dio la grazia, il sorriso, il miracolo. Quanti ti amano, quanti si gloriano della tua protezione, quanti so­prattutto vogliono modellare la loro vita sulla tua, possano formare una grande Famiglia, o san Gerardo, che cammini sicura nella speranza del regno di Dio, dove insieme a te canterà la gloria del Signore e l'amerà per sempre. Amen.

San Gerardo prega per me

O san Gerardo, tu fosti immagine perfetta di Gesù Cristo, specialmente nella sofferenza e nella carità. A te affido i miei sforzi e le mie intenzioni affinché li presenti a Gesù. Alle tue preghiere racco­mando le mie invocazioni.

- Nelle mie lotte quotidiane contro gli idoli di questo mondo perché sia radicato sempre più in Cristo e viva pienamente il mio battesimo: Prega per me.

- Nelle difficoltà e nei dolori della vita perché possa conformarmi alla passione di Cristo: Prega per me.

- Nell'adempimento dei miei doveri quotidiani, perché nella fedeltà alla mia vocazione sia testi­mone di Cristo in terra: Prega per me.

- Nel lavoro quotidiano, perché i miei fratelli tramite la mia persona, possano scoprire il vero vol­to di Cristo: Prega per me.

- Nei rapporti con il prossimo, perché i tuoi esempi di zelo mi spronino a seguire Cristo, diventando suo fedele discepolo: Prega per me.

Nelle difficoltà della mia famiglia, perché con la fede in Dio sappia vivere in concordia e difendere la sua unità: Prega per me.

- Grazie, san Gerardo, per l'esempio che ci hai dato in vita.

- Grazie, per l'aiuto che ci hai assicurato dopo la tua morte.

- Grazie, per la spinta che tuttora ci dai per mag­giormente amare Dio ed essere fedeli agli inse­gnamenti di Gesù.

Preghiera per le mamme

O glorioso san Gerardo che vedesti in ogni donna l'immagine vivente di Maria, sposa e madre di Dio, e la volesti, col tuo intenso apostolato, all'altezza della sua missione, benedici me e tutte le mamme del mondo. Rendici forti per mantenere unite le nostre famiglie; soccorrici nel difficile com­pito di educare cristianamente i figli; dona ai nostri mariti il coraggio della fede e dell'amore, affinché, sul tuo esempio e confortati dal tuo aiuto, possiamo essere strumento di Gesù per far divenire il mondo più buono e più giusto. In particolare soccorrici nelle malattie, nel dolore e in qualsiasi bisogno; o almeno dacci la forza di accettare ogni cosa cristia­namente affinché possiamo anche noi essere imma­gine di Gesù Crocifisso come lo fosti tu.

Alle nostre famiglie dona la gioia, la pace e l'amore di Dio.

Per il dono della maternità

O san Gerardo, quando eri sulla terra tu hai sempre fatto la volontà di Dio uniformandoti ad essa fino all'eroismo. E Dio ti ha glorificato compiendo opere meravigliose per mezzo della tua persona.

Anch'io voglio ricercare sempre la sua volontà e ad essa voglio adeguarmi con tutte le mie forze. Tuttavia intercedi per me presso Dio. Lui che è il Signore della vita, mi conceda il dono della maternità; faccia anche di me uno strumento della sua creazione; dia anche a me la gioia di stringere tra le braccia una mia creatura per cantare insieme la sua gloria.

O san Gerardo, non mi abbandonare, esaudisci la mia preghiera, rendi fecondo il mio amore che Dio stesso ha benedetto il giorno del mio matrimonio. Se tu intercedi per me, sono sicura che anche nella mia casa ci sarà al più presto un gioioso vagito che testimonierà l'amore di Dio per l'umanità. Tanto spero e tanto desidero, se questa è la volontà del nostro caro Dio. Amen.

Per una maternità in pericolo

O san Gerardo, tu sai quanto ho pregato affinché si rinnovasse anche in me il miracolo della vita, e quanto ho esultato allorché ho sentito i primi movi­menti e ho avuto la certezza che il mio corpo era diventato tempio di una nuova vita.

Ma tu sai anche che la creatura che è nel mio grembo ora è in pericolo, e che la mia sospirata gravidanza rischia di essere interrotta.

O san Gerardo, tu sai la mia ansia, tu conosci la mia afflizione. Non permettere dunque che la mia gioia si trasformi in pianto. Intercedi con la tua potenza presso Dio, Signore della vita, affinché non sia privata della gioia di stringere tra le mie braccia, un giorno, una viva testimonianza del suo sommo amore.

O san Gerardo sono sicuro della tua interces­sione. A te mi affido, in te spero. Amen!

Atto di affidamento alla Madonna e a san Gerardo

O Vergine benedetta, il tuo nome dolcissimo allieta il cielo ed è benedetto da tutte le genti; tu accogliesti un giorno il Figlio tuo Gesù ed egli, stretto fra le tue braccia, trovò rifugio contro il male degli uomini.

Tu, Regina e Madre nostra, divenisti, per opera dello Spirito Santo, la più feconda delle madri pur restando la più pura delle vergini. Anche noi, madri cristiane, un giorno tanto bello, accogliemmo i nostri figli, quale dono prezioso di Dio. Li stringem­mo al seno e - come te - fummo le creature più felici del mondo. In questo momento, a te affidiamo noi stesse ed i nostri figli. Sono figli nostri, sono figli tuoi: noi li amiamo, ma più ancora li ami tu, che sei Madre degli uomini e Madre di Dio.

Stringili fra le tue braccia come un giorno strin­gesti Gesù bambino; guidali dovunque, proteggili sempre. Che essi sentano il tuo aiuto, siano allietati dal tuo sorriso, siano protetti dal tuo valido Patroci­nio.

E tu, amabilissimo san Gerardo, che ti preoc­cupasti continuamente dei bambini, unisciti alla nostra preghiera per ringraziare Dio del dono ine­stimabile dei figli.

Anche a te affidiamo i nostri figli. Tu sei il Protettore delle madri, perché ad esse si rivolge il tuo sguardo e il tuo sorriso, ad esse vanno le tue grazie ed i tuoi miracoli. Stringi - forte forte - al tuo cuore i nostri figli, come stringesti il Crocifisso, unico tuo amore e grande tuo tesoro.

Proteggili, difendili, assistili, guidali lungo la strada che porta al cielo. Tu stesso, glorioso san Gerardo, presenta i nostri figli a Maria; dille che noi li amiamo, che tu li ami. Qui, sulla terra, protetti da te e da Maria, vogliamo formare una grande famiglia cristiana, dove regni l'amore e la concordia, il rispetto e la pace; dove si lavora, si soffre, si gioisce; dove si prega, soprattutto. Un giorno, con Maria e con te, san Gerardo, formeremo la grande famiglia, che loda ed ama Dio per sempre. Così sia.

 

 

NOVENA MEDITATA A SAN GERARDO

Introduzione

La pietà cristiana ha tenuto sempre in grande considerazione la pratica della novena di preghiere. Nove giorni di impegno particolare, tempo di riflessione e meditazione, tempo di verifica del proprio "essere" cristiano.

E' consuetudine "fare la novena" per prepararsi a una festa importante o quando si vuole ottenere una grazia.

Lo scopo di questa novena in onore di san Gerardo è dare un aiuto ai fratelli nella fede nel proporre una crescita-esperienza di Cristo con san Gerardo. Il Santo ci addita Cristo, essendone lui "viva immagine".

L'ordine seguito per ogni giorno è il seguente:

- san Gerardo ci guida facendoci una proposta di fede.

- lettura tratta dagli scritti del Santo.

- pausa di riflessione e verifica personale.

- preghiera ispirata alla lettura.

 

Primo giorno

Dio chiamò, Gerardo disse "si"

Il santo è l'uomo che dice sempre "sì" a Dio. Nel battesimo diventa "chiamato", "scelto" da Dio, per rendere testimonianza alla verità. Il santo, alla chia­mata, alla scelta, risponde generosamente "sì".

Dio chiamò Gerardo Maiella a risplendere nella sua Chiesa. Nacque a Muro Lucano (PZ) il 6 aprile 1726. Nello stesso giorno ricevette il battesimo ed il primo invito alla santità. Il 5 giugno 1740 ricevette la cresima e decise di far agire lo Spirito Santo che era in lui. Ma Dio lo volle ancora più in alto quale faro di luce al mondo intero chiamandolo alla vita religiosa. "Mamma, vado a farmi santo", lasciò scritto. Seguì fedelmente la voce del Signore, che gli apriva la via del cielo. Gerardo seppe ripetere il suo "sì" a Dio anche nel periodo più nero della sua vita. Fu, per lui, il venerdì santo: una calunnia infame abbattutasi su lui fece risplendere di vivida luce la sua santità. In questo arco di tempo fu affidato alle cure del padre Giovenale con "ordine che avesse seguitato a tenerlo mortificato". P. Giovenale cono­sceva Gerardo da lungo tempo, quando era novizio a Deliceto (FG). Lo invitò a scrivere il diario spiri­tuale. Gerardo con semplicità gli consegnò il reso­conto della sua vita. Dopo aver enumerato le dure penitenze di ogni giorno, espresse "i sentimenti più vivi del cuore". Scrisse tra l'altro: "Una volta ho la bella sorte di farmi santo e se la perdo, la perdo per sempre. E se una volta ho la fortuna di potermi far santo... Dunque che mi manca a farmi santo? Ho tutte le occasioni favorevoli a farmi santo. Via su, dunque, mi voglio far santo. Oh quanto importa il farmi santo! Signore, che pazzia è la mia? Fratello Gerardo, risolviti con darti tutto a Dio".

(Pausa di riflessione)

- Mi comporto sempre da figlio di Dio?

- So dire il mio "Sì " al Signore che mi chiama?

- Ricambio in bene a chi mi fa del male?

L'invito alla santità è rivolto ad ogni battezzato. L'esempio di san Gerardo è richiamo ad un impe­gno ed è sprone a corrispondere. Dio che vuole tutti salvi dona a ciascuno le grazie necessarie perché corrisponda alla vocazione e realizzi il progetto di Dio .

Preghiamo: O Signore, nostro Padre, tu arricchisti l'anima del tuo servo Gerardo di tanta luce e di tanta grazia da fare della sua vita un perenne "sì" al tuo amore ed alla tua volontà. "Sì" durante tutta la vita, "sì" in morte, accettata per amor tuo, nella visione della Madre celeste. Concedi anche a noi di essere generosi alla tua chiamata ed alla tua scelta con un "sì" perenne e gioioso alla tua volontà.

 

Secondo giorno

Il "sì" che diventa amore

L'amore a Dio radicalizza tutto nella vita del cristiano. Esso pone sotto un denominatore comune le azioni del giorno; fa sì che l'ago magnetico del suo vivere e del suo pensare sia sempre rivolto a Dio, principio e fine, alfa ed omega di ogni essere.

Meraviglia nella vita di Gerardo il numero dei miracoli da lui operati, ma il segreto della sua santità è nel suo amore a Dio. Non è bonomia nel nostro Santo farsi prendere per pazzo, lasciarsi percuotere dal capogiovane sarto o dal guardiano del duca di Bovino (FG), saper tacere, se calunniato o punito; non è esibizionismo dormire per terra, flagellarsi fino al sangue, prendere alla lettera gli ordini dei superiori. Tutto è conseguenza di un proposito che informa la sua vita: "Amare assai Dio. Unito sempre a Dio. Far tutto per Dio. Amare tutto per Dio. Patire assai per Dio".

La lettera, che citiamo, fu l'ultima scritta in ordine di tempo. E' del settembre 1755, un mese prima della morte.

Il P. Caione, superiore e biografo del Santo, riporta la lettera con queste parole: "Lettera scritta dal letto, nella sua infermità, a Donna Isabella Salvadore, Oliveto".

Il padre Caione la definisce: "l'ultima sua gran­de lettera". Vi è tutto Gerardo, in una delle luci più belle della sua vita, sempre con Dio e in Dio, con tutte le creature che amano Dio.

"Figlia mia, non c'è altro se non amare Dio solo e niente più. Perciò vi prego vi spogliate di tutte le passioni ed attacchi del mondo e v'unite e stringete tutta in Dio. Che bella cosa ad essere tutta di Dio! Lo sanno quelle benedette e beate anime che lo provano; provatelo voi pure e poi me lo direte. Che serve ad amare il mondo, se non per provare continuamente triboli ed ama­rezze? Or via, non ci vuole altro, il vostro cuore da oggi avanti ha da essere tutto di Dio ed in esso non ci ha da abitare altro che Dio solo; e quando vedete che vi vuole entrare qualche passione, o altra cosa, che non è di Dio, dite fra voi stessa: "Il mio cuore è preso, se l'ha pigliato Dio, il mio caro. Onde non vi è luogo per altri che non sia il mio Dio; perciò squagliate; sparite voi tutte che non siete il mio Dio, mio divino Sposo".

(Pausa di riflessione)

- Oriento la mia vita sempre verso Dio?

- Scorgo la mano del Signore nella mia vita quoti­diana ?

- Sono coerente al mio "Credo" senza rispetto umano?

L'amore a Dio, che crea, redime e santifica è l'imperativo categorico che deve coinvolgere l'inte­ra vita. Con l'amore a Dio la vita vale la pena di essere vissuta, perché viene innestata nella vite fecondissima che è Cristo. Inserito a Cristo, il cristiano diventa figlio adottivo di Dio, proteso ai fratelli bisognosi di aiuto.

Preghiamo: Signore, Padre nostro, hai chiamato il tuo servo Gerardo alla carità perfetta. Animato dallo Spirito Santo ha consacrato a te la sua vita nella Congregazione del SS. Redentore e ha promosso la tua gloria nell'umile servizio di fratello coadiutore. Sul suo esempio rendici disponibili alla voce dello Spirito, perché nelle nostre mansioni cerchiamo ed amiamo te con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze.

 

Terzo giorno

"Far sempre, in tutto, la Divina Volontà"

Per Gerardo la volontà di Dio fu un "tesoro nascosto ed inapprezzabile". Fare la volontà di Dio sulla terra è anticipare quello che fanno gli angeli ed i santi in cielo. E' un tradurre in atto la preghiera di Gesù: "Sia fatta la tua volontà come in cielo, così in terra". San Gerardo fece della volontà di Dio il suo pane quotidiano. Dio lo volle povero e Gerardo fu povero. Dio lo volle umile e nascosto e Gerardo, pur tra le lodi ed acclamazioni della folla, fu umile e nascosto. Dio lo volle operatore di miracoli e Gerardo passò la vita, a somiglianza di Gesù, "beneficando e sanando tutti". Dio lo volle tisico a 29 anni e Gerardo accolse la volontà di Dio. Dio volle render­lo simile a Gesù, morto solo sulla croce e Gerardo avendo pregato nottetempo un suo confratello di recargli un bicchiere d'acqua, morì solo, con gli occhi illuminati dalla visione della Madonna. Medi­tiamo ciò che san Gerardo scrisse a suor Maria di Gesù nel monastero di Ripacandida il 24 aprile 1752.

Forse non è quel sommo Dio che tutto regge, e tutto permette?.. Forse non è sua sacrosanta volontà, quello che ciò non pare? Vi è forse un altro modo migliore di agire, per condurci alla nostra salvezza eterna? E quale altra cosa migliore può trovarsi, per dargli gusto, quanto far sempre, in tutto, la sua divina volontà? E che altro vuole da noi, se non la sua divina volontà, e che si faccia perfettamente, come vuole, dove vuole e quan­do vuole con lo stare sempre pronti in ogni minimo cenno?

Stiamo dunque indifferentissimi in tutto, a ciò sempre, in tutto possiamo fare la volontà di Dio, con quella somma purezza d'intenzio­ne, che Dio vuole da noi. Gran cosa è la volontà di Dio!... sei tu che tanto vali, quanto il mio caro Dio. E chi può mai comprenderti, se non il mio caro Dio?"

(Pausa di riflessione)

- Vedo la volontà di Dio in ciò che mi accade?

-Accetto con rassegnazione la volontà di Dio nelle contrarietà ?

- Ripeto spesso: Signore, sia fatta la tua volontà?

Questa dunque è la Regola d'oro per farsi santi: fare sempre la volontà di Dio. Penso non vi sia altra strada per l'autoaffermazione vera dell'uomo, oggi in cui l'uomo è posto al centro del pensiero e dell'agire.

Solo nell'adempimento della volontà di Dio è la nostra pace.

Preghiamo: O Signore, nostro Dio, ti domandiamo di farci comprendere sempre più la necessità di vivere, facendo la volontà tua sempre e dovunque. Lo stesso Gesù ci ha insegnato id implorarla: "Sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra". San Gerardo, tuo servo, ebbe a cuore di adempiere sempre il tuo volere, sino a farne il programma della sua vita. "Qui si fa la volontà di Dio, come egli vuole e per tutto il tempo che a lui piace". Per intercessione di san Gerardo, donaci questa grazia! Interceda presso di te, o Signore, la madre nostra Maria, perché ne comprendiamo l'importanza e viviamo, facendo la tua volontà in tutti i giorni della nostra vita.

 

Quarto giorno

In continua orazione e contemplazione

Il santo non crea la realtà, ma ad essa dà luce, perché possa essere vista nella giusta angolatura, che è l'ottica di Dio.

Ogni gesto, ogni azione, ogni cosa creata è per lui occasione buona per elevare la sua mente a Dio in devota e umile preghiera. Le bellezze del creato, il sorriso dei bimbi gli richiamano la bellezza di Dio, il sorriso di Dio. Gli stessi peccatori gli ricordano la pazienza e la misericordia del Signore e spontanea­mente sgorga dal suo cuore un atto di amore e di domanda fiduciosa per la loro conversione.

E' di esempio san Gerardo. Egli prega, quando sta in chiesa a colloquio con Dio, e prega durante il suo lavoro. Apprendista sarto, o umile coadiutore redentorista, frate cercatore o impegnato in cucina o in portineria, non smette la sua abituale contemplazione. Anche i servizi più umili lo avvici­nano a Dio, perché tutto compie in unione a Cristo, per adempiere il disegno della sua volontà.

Nel "Regolamento di vita" san Gerardo ci dona una lezione preziosa sulla preghiera. Anche se l'ori­ginale del manoscritto è andato perduto, è giunto fino a noi in una trascrizione fatta dal P. Celestino De Robertis, amico del Santo, nell'ottobre 1768. Il Santo scrive:

"Metti giudizio e pensa che non ti faresti santo collo stare solo in continua orazione e contemplazione. La migliore orazione è stare come piace a Dio: esser franto al divino vole­re, cioé in continui impieghi per Dio. Questo vuole Dio da te. Non metterti soggezione di te stesso e di tutto il mondo. Basta solo avere Dio presente nei detti impieghi e d'essere sempre in Dio. Veramente quando si fa per Dio solo, tutto è orazione".

(Pausa di riflessione)

- Prego mattina e sera?

- Rispetto il nome del Signore, della Madonna, dei santi ?

- Partecipo sempre alla messa festiva?

Il santo prega, santifica le sue azioni, trasforma il suo lavoro in elevate aspirazioni dell'anima, che lo pongono a contatto continuo e diretto con il Padre del cielo. Chi ama Dio è in sintonia con Dio Padre e diventa uomo di preghiera. Trasforma le occupazioni della vita, che sono anch'esse un dove­re, in continua preghiera; "queste occupazioni di­ventano spirituali sacrifici, graditi a Dio" (Lum. Gent. N 34).

Preghiamo: O Signore, Padre nostro, hai effuso nel tuo servo Gerardo tale spirito di preghiera, da ren­derlo "uomo tutt' intero di preghiera". Egli era assor­to in te; a te elevava la realtà quotidiana, fatta di umili cose, di umili lavori. La preghiera fioriva sul suo labbro, come il sorriso sul volto del bimbo. Il miracolo seguiva la preghiera ed era il sigillo che tu ponevi alla sua preghiera. Fa' che anche noi preghia­mo sempre, come Gesù ci ha raccomandato: "pre­gate sempre e non vi stancate".

 

Quinto giorno

“Il mio Carcerato d'amore”

L'Eucaristia è il centro della Chiesa, del culto, dei sacramenti. Nell'Eucaristia Gesù realizza il suo disegno di amore: restare con gli uomini sino alla fine dei tempi per essere il cibo, la luce, la forza, il compagno, il viatico degli uomini.

Gerardo Maiella attinse i frutti della Redenzione vivendo in contatto continuo con l'Eucaristia. Fin da bambino amava restare in chiesa molte ore per far compagnia al suo "Carcerato d'amore" .

Gerardo ebbe il privilegio di ricevere la Prima Comunione dall'Arcangelo san Michele. Gesù ave­va in Gerardo un compagno assiduo nelle ore del giorno e della notte. A lui Gerardo parlava come ad un amico, a lui esponeva le necessità anche materia­li in cui versava, e Gesù rispondeva sempre al suo servo fedele, qualche volta anche col miracolo. Da religioso amava l'incarico di sacrista, perché gli dava l'opportunità di stare più frequentemente in chiesa. Nei giorni tristi della calunnia la pena più grande per Gerardo fu di non poter partecipare alla Comunione che gli era stata vietata per punizione.

Ma egli offrì queste pene e se stesso sull'altare con Cristo, che lo trasformò progressivamente in lui. La lettera, che riportiamo, del 17/12/1751, fu diretta a suor Maria di Gesù. Erano due anime profondamente spirituali, li legava una profonda amicizia, cementata dalla loro consacrazione a Dio. "Grande idea aveva Gerardo di questa religiosa e sommo concetto facea di lui la madre suor Maria... e non sembravano che due serafini...". (P. Tannoia, biografo del Santo).

"Le Comunioni da una parte mi sono state di somma consolazione e da un'altra parte di gran confusione, pensando alla infinita bontà di Dio in aver impegnato le sue care spose per la salvezza di chi tante volte, ingratamente l'ha offeso...

La prego di dire, per amore di Gesù Cri­sto, a quella mia sorella che indegnamente farò la santa Comunione secondo desidera, affinché si faccia santa con l'aiuto di Dio" .

(Pausa di riflessione)

-Santifico la festa?

- Partecipo con frequenza alla confessione e co­munione?

- Visito Gesù nel SS. Sacramento?

Il mistero eucaristico è il centro della vita cristiana. Gesù Cristo ci ha amati e si è donato alla morte per noi; il suo amore lo ha spinto a farsi nostro cibo, per stabilire una perfetta unione con lui. La santa Messa nel ripresentare il sacrificio della croce, compiuto da Cristo, memoriale della sua morte e risurrezione, costituisce il sacro Convito del suo Corpo e del suo Sangue, al quale il popolo di Dio partecipa con la santa Comunione. La Comu­nione al Corpo di Cristo ci trasfonde la sua stessa vita.

Preghiamo: O Signore, nostro Padre, noi crediamo nel mistero del Corpo e Sangue di Gesù presente nell'Eucaristia. Crediamo e adoriamo! Soprattutto facciamo la nostra Comunione, dietro l'invito di Gesù, perché rinvigoriti da questo Pane, possiamo continuare il nostro cammino di salvezza. San Gerardo fu il serafino dell'Eucaristia; la sua vita scorreva in atteggiamento di perenne adorazione, di continua comunione col Figlio tuo. Fa', o Padre nostro, che noi ci accostiamo alla Mensa degli angeli col medesimo ardore di san Gerardo, affinché un giorno possiamo vederti ed amarti non più sotto le specie eucaristiche, ma svelatamente in cielo.

 

Sesto giorno

L'Eucaristia ci affratella

L'Eucaristia è comunione con Dio, Padre di tutti, e porta alla comunione con gli uomini, nostri fratelli in Cristo. L'amore ai fratelli è il termometro preciso, che segna il grado di caloria del nostro amore a Dio; è la carta d'identità, l'unica valida, che ci fa discepoli di Cristo: "In questo riconosceranno che siete miei discepoli, se vi amerete l'un l'altro". San Gerardo amò tutti i fratelli, perché in cia­scuno vedeva l'immagine e la somiglianza di Dio. Amò i fratelli, perché redenti dal Sangue di Cristo; amò i fratelli, perché santificati dallo Spirito Santo: tutti in cammino verso il grande appuntamento con il Padre celeste. Amò i fratelli sofferenti nell'anima: al cercatore di tesori additò il Crocifisso, unico tesoro. Ai sacrileghi additava la grazia divina, da riacquistarsi col sacramento della penitenza; alle anime consacrate a Dio mostrava la strada della perfezione.

Amò i fratelli sofferenti nel corpo: ecco gli affamati ristorati, i nudi vestiti, i ciechi consolati, i naufraghi guidati alla riva. Un aspetto di questo amore è scusare i difetti, ammonire i mormoratori, usare diligenza e delicatezza con tutti.

Leggiamo questa pagina dai propositi di san Gerardo:

"Non accuserò o dirò i difetti degli altri, nemmeno per ischerzo. Sempre scuserò il mio prossimo ed in lui considererò la stessa persona di Gesù Cristo, quando veniva in­nocentemente accusato da quegli ebrei e lo farò specialmente in sua assenza.

Avviserò ognuno, ancorché fosse lo stes­so nostro padre Rettore Maggiore, quando dice male del prossimo. Tratterò con ogni diligenza per sfuggire ogni occasione di fare impazientire il mio prossimo. Quando io mi accorgerò di qualche difetto commesso dal mio prossimo, avvertirò ben io di non avver­tirlo in presenza di altri, ma tra me e lui, con tutta carità e voce bassa. Quando vedrò il bisogno di alcun padre o fratello, io lascerò il tutto, per aiutarlo, purché non ci sia obbedien­za in contrario".

(Pausa di riflessione)

- Amo i miei fratelli per amore di Dio?

- So amarli nei loro bisogni materiali e spirituali?

- So scusarli e perdonarli nei loro difetti e scortesie?

L'amore di Dio e del prossimo è il primo co­mandamento e il più grande. La Sacra Scrittura infatti ci insegna che l'amore a Dio non può essere separato dall'amore al prossimo, e tutti gli altri precetti sono compendiati in questa frase: "Amerai Dio sopra ogni cosa e il prossimo tuo come te stesso ". La pienezza, perciò, della legge è l'amore. Preghiamo: O Signore, Padre nostro, hai voluto il tuo servo Gerardo apostolo di carità verso i fratelli, e lo hai costituito consolatore degli afflitti, angelo di conforto. Donaci disponibilità per comprendere i bisognosi, coraggio nel soccorrere i poveri, amore nell'accogliere gli emarginati riconoscendo in tutti il volto del tuo Figlio.

 

Settimo giorno

"Star inchiodato su quest'amara croce"

Il dolore!... questo problema che travaglia l'uo­mo sembra nato con lui agli albori dell'umanità. Eppure ci fu un tempo in cui l'uomo fu felicissimo, perché uscito di fresco dalle mani di Dio, sorgente di ogni felicità. L'uomo gustò la felicità nell'amicizia di Dio. La Bibbia Sacra con una immagine plastica e bellissima ci presenta Dio che a sera conversa amichevolmente con i nostri progenitori. Venne il peccato, ed a somiglianza d'un uragano, tutto di­strusse e prima fra tutto, la felicità. Ecco il dolore con tutta la gamma delle pene, degli strazi, delle lacerazioni.

Dio non maledisse il dolore, ma lo elevò a mezzo di salvezza e, nell'Eden, ad Adamo ed Eva, contrap­pose Gesù e Maria, che redimeranno l'umanità con l'accettazione amorosa della sofferenza e del marti­rio del corpo e del cuore.

San Gerardo abbracciò il dolore, lo redense con Cristo Redentore; di esso fece una leva potente di fraternità in Dio. Dolori nel cuore, dolori nella carne, dolori nello spirito: san Gerardo crocifisso con Cristo Crocifisso.

Il padre Capone redentorista definisce la lettera che riportiamo la più grande lettera del Santo. Dalla lettera a madre Maria di Gesù, del 7 ottobre 1754.

"Sono tanto acerbi i miei dolori che mi danno spasimi di morte. E quando mi credo di morire in punto mi ritrovo vivo, per essere più afflitto e dolorato... Benedetto sia sempre Egli, che mi fa tante grazie, che, in cambio di farmi morire sotto ai suoi santi colpi, più mi dà vittoria di vita, per darmi sin gli tormenti, acciò sia imitatore del mio divin Redentore. Egli è mio Maestro, io suo discepolo. Giusta­mente che io devo da lui imparare ed eseguire le sue divine pedate. Ma ora non cammino e non ho moto, ritrovandomi su, con esso, in croce e mesto ed in inspiegabili patimenti. Per me si perse la lancia, per darmi morte! E' il mio patibolo, là obbedisco a ritrovarla, per ottenere vita nel patire. Tutti par che mi hanno abbandonato. Ed io allora, per essere nello mio stato, (dico): questa è la volontà del mio celeste Redentore, di star inchiodato su d'est'amara croce. Chino il capo e dico: que­sta è la volontà del mio caro Dio. lo l'accetto

e ne godo di far quanto lui comanda e dispo­ne".

(Pausa di riflessione)

-Accetto la malattia dalla mano di Dio?

- So vedere il dolore come mezzo di redenzione?

- So aiutare gli altri nelle loro malattie o necessità?

L'uomo, toccato dal dolore, cerca una risposta; spesso si perde nel ginepraio delle risposte, che non raggiungono la causa ultima del suo essere. La risposta più valida la offre il Crocifisso: Gesù innocente che soffre. La sua sofferenza è la reden­zione dell'umanità. Per i dolori di Cristo noi tutti siamo stati guariti. Il dolore è il passaggio stretto ed obbligato per l'ingresso alla felicità del cielo. Ecco le parole di Cristo ai suoi discepoli di Emmaus: "Non sapevate voi che il Cristo doveva patire e morire e così entrare nella sua gloria?"

Preghiamo: O Signore, Padre nostro, hai reso il tuo servo Gerardo paziente nelle avversità, austero nella penitenza, gioioso nelle tribolazioni; ottienici di valorizzare i dolori che la vita ci offre come efficace mezzo di santificazione personale e di collaborazio­ne con Cristo tuo Figlio alla salvezza del mondo.

 

Ottavo giorno

Fratelli nella gioia

Il vangelo è il messaggio della gioia, è pro­clamazione della gioia, quella vera che affonda le radici nel cuore di Dio. Gioia cantano gli angeli sulla culla del santo Bambino nella notte del Natale; gioia cantano gli angeli sulla tomba vuota del Cristo Risorto all'alba del giorno di Pasqua, gioia porta Cristo alla casa di Zaccheo, gioia alla casa di Giairo, gioia nella casa della povera vedova alla quale risuscita l'unico figlio, gioia nella famiglia amica a Betania quando risuscita l'amico Lazzaro già da quattro giorni nel sepolcro e lo restituisce alle sorel­le Marta e Maria.

Gioia infonde Gesù alle folle quando accarezza e benedice i bambini che l'attorniano, gioia quando sfama le folle che lo seguono. Di gioia riempie i cuori delle anime quando dice alla Maddalena: "ti sono rimessi i tuoi peccati"; alla donna peccatrice "neppure io ti condanno, va' e non peccare più".

Gerardo sull'esempio di Gesù, vive nella gioia e spande gioia intorno a sé. Alle anime consacrate che vivono nella tiepidezza ridona la gioia del fervore.

Al contadino di Corato (BA), disperato perché i topi divorano il raccolto del suo campo, con un segno di croce libera quel campicello dai topi e fa riapparire sul volto del contadino il sorriso e la gioia che gli fa gridare colmo di felicità: "fermati uomo di Dio!"

Con una mano riporta a riva nel golfo di Napoli una barca, divenuta nelle sue mani "un fuscello". Sui volti di tanta gente, che assiste impotente sulla banchina, all'imminente tragedia, ricompare la gio­ia. Restituisce la pace e la gioia a tante famiglie divise da odi implacabili come ai Caruso di Castelgrande (PZ). Al passaggio di Gerardo torna la gioia, rifiorisce la speranza.

Ascoltiamo san Gerardo, che ci dona una le­zione salutare su questa caratteristica specifica del vangelo. Ad una religiosa così scrive:

"Noi non dobbiamo fare altro in questo mondo che amare Dio. Che bella cosa è l'essere tutto di Dio.

Statevi allegramente e non vi avvilite, confidate in Dio e sperate da Dio ogni grazia. Non vi fidate troppo di voi stessa, ma solo di Dio... ciò che patite non sono di tenervi afflitta, ma bensì di farvi umiliare dinanzi a Dio e di farvi confidare maggiormente nella sua divina misericordia!"

(Pausa di riflessione)

- Credo al Vangelo, messaggio di gioia e d'amore ?

- Leggo spesso il santo Vangelo?

- Ascolto con attenzione la Parola di Dio?

San Gerardo con la sua vita e i suoi scritti ci invita alla gioia, alla serenità; gioia, quando il Signore ci mette alla prova; gioia, quando il dolore fa sentire le sue spine; gioia, quando "sorella morte" bussa alla nostra porta. Nella luce di Dio tutto si trasforma in gioia.

Preghiamo: O Signore, Padre nostro, che ci dai la gioia di chiamarti Padre fa' che dalle piccole gioie di cui tu dissemini il cammino della nostra vita, ci avviciniamo a te, sorgente di ogni felicità. Fa' che tutti gli uomini soffrendo, gioiendo, cantando, ca­dendo, rialzandosi, possano camminare verso di te, fino al giorno in cui da noi sparirà la Fede e la Speranza, e resterà solo l'amore gioioso a te, Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Questa implorazione l'affidiamo al glorioso san Gerardo e tu accettala per i meriti del tuo Figlio, Cristo Crocifisso.

 

Nono giorno

"Maria, unica mia avvocata"

In principio c'era la Madre... nel pensiero crea­tore del Padre; Madre feconda, resa tale dallo Spirito Santo, Madre che affratella tutti gli uomini in un amplesso, che sa di tenerezza e di fortezza. Madre, che impedisce che gli uomini siano orfani "in questa aiuola che ci fa tanto feroci"; orfani sperduti lungo le strade del mondo, in una solitudine che sa di primordi. Maria é la madre che riunisce la grande famiglia dei credenti in Cristo, proprio come riunì la piccola famiglia degli apostoli nel Cenacolo di Gerusalemme.

San Gerardo sulle ginocchia di mamma Be­nedetta imparò ad amare Maria, "benedetta fra tutte le donne". Ancora giovane, durante una processione della statua della Madonna per le vie di Muro Lucano, si avvicinò alla statua, infilò un anello al dito della Madonna ed esclamò: "eccomi sposato alla Madonna!"... Tutta la sua vita fu permeata di spiritualità mariana. Da religioso, nel convento di Deliceto, andava in estasi posando lo sguardo su un'effigie della Madonna. Sul letto di morte la Vergine apparve al suo servo e con celestiale sorriso lo invitò al paradiso.

Dal "Regolamento di Vita" di san Gerardo stralciamo questa pagina che evidenzia bene la sua spiritualità. Pone lo Spirito Santo come centro e principio della sua spiritualità e la Madonna, che per volontà di Dio, è coinvolta in modo unico e perenne nel Mistero salvifico di Cristo, come seconda pro­tettrice.

"Io mi eleggo lo Spirito Santo per unico mio consolatore e protettore del tutto. Egli sia il mio difensore e vincitore di tutte le mie difese. Amen. E tu, unica mia gioia, Immaco­lata Vergine Maria, tu ancora mi sii unica, seconda protettrice e consolatrice in tutto quello che mi accaderà. E sii sempre l'unica mia avvocata appresso Dio per questi miei propositi".

(Pausa di riflessione)

- Considero la Madonna Madre di Dio e madre mia?

- Quale ruolo o posto ha Maria nella mia vita?

- Pratico qualche devozione particolare in suo onore?

Gesù, per mezzo della Madonna si fa uomo e si inserisce nella storia umana e diventa consan­guineo dell'umanità da redimere. Scaturisce allora un legame inscindibile tra Maria e Gesù. La Ma­donna è associata a Gesù non solo nel Mistero dell'Incarnazione, ma anche nel Mistero della Re­denzione. ABetlem, comeMadre, sul Calvario come Corredentrice. La Madonna, quindi, è Madre di Gesù ed è Madre della Chiesa. Gesù asceso al cielo, effonde sulla Chiesa il suo Spirito che la vivifica e la rende comunità di salvezza. La Madonna che è stata presente nel Cenacolo, mediatrice dello Spiri­to Santo per la Chiesa, continua la sua missione nella santificazione, quale mediatrice universale di grazia per i singoli fedeli e per la Chiesa.

Preghiamo: Signore, Padre nostro, che ci hai voluto lasciare Maria come Madre, Maestra, Guida, Consigliera; che hai ricolmato la sua anima di ogni grazia e di ogni favore; che hai arricchito il suo corpo di ogni bellezza, concedi a noi tuoi figli, spesso ingrati, di seguire A'esempio di san Gerardo nel­l'amare, onorare, servire Maria, affinché. dopo que­sto esilio possiamo vedere, amare lei, "clemente, pia, dolce Vergine Maria!"

 

 

 

 

 

coroncina divina misericordia

 

Home Santa Faustina Kowalska Il Diario Leggi il Diario on-line
Il culto della Divina Misericordia Le promesse di Gesù Download
La festa della Divina Misericordia Medjugorje Il Santo Rosario
Ringraziamenti

 


Per qualsiasi informazione o aiuto,
scrivici una e-mail