Leggi il Diario di suor Faustina Kowalska :la misericordia divina nella mia anima on-line Scarica il Diario di suor Faustina Kowalska in pdf Diffondi la Divina Misericordia :ti invieremo gratuitamente il materiale illustrativo Diffondi le promesse relative alla recita della Coroncina alla Divina Misericordia La Madonna promette la salvezza dell'anima! Inizia ora i primi 5 sabati del mese! II° Quaderno - Parte 4 24.XII.1936. Oggi durante la santa Messa sono stata particolarmente unita a Dio ed alla Sua Madre Immacolata. L'umiltà e l'amore della Vergine Immacolata sono penetrati nella mia anima. Più imito la Madre di Dio, più profondamente conosco Dio. Oh, quale inconcepibile nostalgia pervade la mia anima! Gesù, come puoi lasciarmi ancora in quest'esilio? Muoio di desiderio per te. Ogni volta che Tu tocchi la mia anima, mi procuri una ferita enorme. L'amore e la sofferenza vanno assieme. Tuttavia non cambierei la sofferenza, che Tu mi procuri, con nessun tesoro al mondo, poiché questa è una sofferenza di un'indicibile delizia ed è una mano amorevole che procura queste ferite alla mia anima. Nel pomeriggio è venuta Suor Gaetana e mi ha accompagnato a casa per le feste. Ero contenta di poter stare assieme alla comunità. Attraversando la città, immaginavo che fosse Betlemme. Vedevo che tutta la gente si affrettava e pensavo: « Chi medita oggi su questo Mistero ineffabile nel raccoglimento e nel silenzio? ». O Vergine Purissima, Tu oggi sei in viaggio ed anch'io sono in viaggio. Sento che il viaggio odierno ha un significato. O Vergine Radiosa, pura come il cristallo, tutta immersa in Dio, affido a Te la mia vita interiore. Organizza tutto in modo che sia gradito a Tuo Figlio, o Madre mia, ed io desidero tanto che Tu mi dia il Piccolo Gesù durante la Messa di Mezzanotte. E sentii in fondo all'anima talmente viva la presenza di Dio, che dovetti trattenere la gioia con la forza della volontà, per non far capire all'esterno quello che avveniva nella mia anima. Prima di cena sono entrata un momento in cappella, per scambiare spiritualmente l'oplatek con le persone care al mio cuore. Ho presentato tutti per nome a Gesù ed ho chiesto delle grazie per loro. Ma questo non è tutto; ho raccomandato al Signore i perseguitati, i sofferenti e coloro che non conoscono il Tuo Nome e specialmente i poveri peccatori. O Piccolo Gesù, Ti prego ardentemente, chiudi tutti nel mare della Tua inimmaginabile Misericordia. O dolce, Piccolo Gesù, hai il mio cuore; sia per Te una gradita e comoda dimora. O infinita Maestà, con quanta dolcezza Ti sei avvicinata a noi! Qui non c'è il terrore dei fulmini del grande Jahvé; qui c'è il dolce, Piccolo Gesù. Qui nessun'anima ha paura, benché non sia diminuita la Tua Maestà, ma si sia semplicemente celata. Dopo cena ero molto stanca e sofferente; ho dovuto andare a coricarmi, ma ho vegliato assieme alla Madonna in attesa della venuta del Bambinello. 23.XII.1936. Messa di mezzanotte. Durante la santa Messa la presenza di Dio mi penetrò da parte a parte. Un momento prima dell'elevazione vidi la Madre ed il piccolo Gesù Bambino ed il vecchio Nonno. La Madre SS.ma mi disse queste parole: «Figlia Mia, Faustina, prendi questo Tesoro preziosissimo». E mi diede il piccolo Gesù. Quando presi Gesù in braccio, la mia anima provò una gioia inconcepibile, che non sono in grado di descrivere. Ma, cosa strana, dopo un momento Gesù divenne terribile, spaventoso, grande, sofferente e la visione scomparve. Mancava poco al momento di accostarsi alla santa Comunione. Quando ricevetti Gesù nella santa Comunione la mia anima tremava tutta sotto l’influsso della presenza di Dio. Il giorno dopo vidi per un momento il Bambinello divino durante l'elevazione. Il secondo giorno della festa venne da noi Padre Andrasz a celebrare la santa Messa, durante la quale vidi pure il piccolo Gesù. Nel pomeriggio andai a confessarmi. Ad alcune domande che riguardavano quest'opera, il Padre non mi rispose. Disse: “Quando starà bene, allora parleremo concretamente; per ora procuri di far tesoro delle grazie che il Signore le dà e cerchi di ristabilirsi bene in salute. Per il resto sa come comportarsi e che regole seguire in queste cose”. Per penitenza il Padre mi diede da recitare la coroncina che mi ha insegnato Gesù. Mentre recitavo la coroncina sentii improvvisamente una voce: «Oh! che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno questa coroncina: le viscere della Mia Misericordia s'inteneriscono per coloro che recitano la coroncina. Scrivi queste parole, figlia Mia, parla al mondo della Mia Misericordia. Che conosca tutta l'umanità la Mia insondabile Misericordia. Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia. Fintanto che c’è tempo ricorrano alla sorgente della Mia Misericordia, approfittino del Sangue e Acqua scaturiti per loro». O anime umane, dove troverete riparo nel giorno dell'ira di Dio? Accorrete ora alla sorgente della Misericordia di Dio. Oh, che gran numero di anime vedo! Vedo che hanno adorato la Misericordia di Dio e canteranno nell'eternità l'inno della gloria. 27.XII.1936. Oggi son tornata nell'eremo della mia stanza. Ho avuto un viaggio piacevole, poiché ha viaggiato con me una persona che portava a battezzare un bambino. L'abbiamo accompagnata fino alla chiesa di Podgòrze. Per poter scendere mi ha dato il bambino in braccio. Appena ebbi il bimbo in braccio, con una fervorosa preghiera l'offrii a Dio, affinché un giorno potesse recare una gloria speciale al Signore. Sentii nel mio intimo che il Signore guardò in modo particolare verso quella cara piccola anima. Quando arrivammo Pradnik, Suor Damiana mi aiutò a portare un pacco. Appena entrammo nella mia stanzetta, vedemmo un bellissimo angelo di carta con la scritta: « Gloria in »... Ho l'impressione che sia da parte della suora ammalata, alla quale avevo mandato il piccolo albero di Natale. E così son passate le feste. Nulla è in grado di acquietare la nostalgia della mia anima. Ho nostalgia di Te, o mio Creatore e Dio eterno. Né le solennità né i bei canti riescono a lenire la mia anima, ma mi procurano una nostalgia sempre maggiore. Al solo ricordo del Tuo Nome, il mio spirito si lancia verso di Te, Signore. 28.XII.1936. Oggi ho cominciato una novena alla Divina Misericordia. Mi porto in ispirito davanti a quell'immagine e recito la coroncina che mi ha insegnato il Signore. Il secondo giorno della novena ho visto l'immagine come fosse viva; attorno c'erano appesi innumerevoli ex voto ed ho visto una gran folla di gente che accorreva ed ho visto che molti di loro erano felici. O Gesù, quanta gioia ho provato nel mio cuore! Faccio questa novena per due persone, cioè per l'arcivescovo e Don Sopocko. Prego fervorosamente il Signore perché ispiri all'arcivescovo di voler approvare questa coroncina tanto gradita a Dio e questa immagine, affinché non rinvii e non sia motivo di ritardo per quest'opera. Oggi improvvisamente mi penetrò come un lampo lo sguardo del Signore e conobbi subito i più minuscoli pulviscoli della mia anima ed avendo conosciuto il mio nulla fino in fondo caddi in ginocchio e domandai perdono al Signore e con grande fiducia mi affidai alla Sua infinita Misericordia. Questa conoscenza non mi deprime, né mi allontana dal Signore, anzi suscita nella mia anima un maggior amore ed una fiducia illimitata ed il pentimento del mio cuore è unito all'amore. Questi lampi particolari plasmano la mia anima. O dolce Raggio Divino, illuminami fin nei punti più segreti e profondi, poiché desidero giungere alla più grande purezza di cuore e di anima. Verso sera una grande nostalgia s'impadronì della mia anima. Presi l'opuscolo con l'immagine di Gesù Misericordioso e lo strinsi al cuore e mi uscirono dall'anima queste parole: « Gesù, Amore eterno, per Te vivo, per Te muoio e desidero unirmi a Te ». All'improvviso vidi il Signore di una bellezza inconcepibile, che mi guardò benevolmente e disse: «Figlia Mia, anch'Io per amor tuo sono sceso dal cielo, per te ho vissuto, per te sono morto e per te ho creato i cieli». E Gesù mi strinse al Suo Cuore e mi disse: « Fra non molto; sta' tranquilla, figlia Mia ». Quando rimasi sola, l'anima mia s'infiammò dal desiderio di soffrire fino al momento in cui il Signore dirà: ora basta. Ed anche se dovessi vivere migliaia di anni, alla luce di Dio vedo che è soltanto un momento. 29.XII.l936. Oggi dopo la santa Comunione ho udito una voce nell'anima: «Figlia Mia, vigila, poiché verrò inavvertitamente». « Gesù, non vuoi dirmi l'ora che attendo con tanta nostalgia? ». « Figlia Mia, per il tuo bene la saprai, ma non ora, vigila ». O Gesù, fa' di me quello che Ti piace. So che sei il Salvatore misericordioso e so che non cambierai per me nell'ora della morte. Se ora mi dimostri un amore così particolare e se Ti degni unirTi a me in una maniera così confidenziale ed amorevole, per questo spero ancora di più nell'ora della morte. Tu Signore, Dio mio, non puoi cambiare; sei sempre lo stesso. I cieli possono cambiare e tutto ciò che è stato creato, ma Tu Signore, sempre lo stesso durerai nei secoli. Quindi vieni come vuoi e quando vuoi. Padre d'infinita Misericordia, io Tua figlia attendo con nostalgia la Tua venuta. O Gesù, Tu hai detto nel santo Vangelo: «Ti giudico dalle tue labbra»; perciò Gesù, io parlo sempre della Tua inimmaginabile Misericordia. Confido pertanto che mi giudicherai secondo la Tua infinita Misericordia. 30.XII.1936. Finisce l'anno. Oggi ho fatto il ritiro spirituale mensile. Il mio spirito si è concentrato sui benefici elargitimi dal Signore nel corso di tutto l'anno. La mia anima ha tremato alla vista dell'enorme quantità di grazie che Dio mi ha concesso. E sgorgato dalla mia anima un inno di ringraziamento a Dio. Per un'ora intera mi sono immersa nell'adorazione e nei ringraziamento, considerando i singoli benefici di Dio ed anche le mie piccole manchevolezze.Tutto ciò che quest'anno ha racchiuso in sé, è andato nell'abisso dell'eternità. Nulla si perde. Sono contenta che non si perda nulla. PROPOSITI GENERALI. I. Rigorosa Osservanza del silenzio - il raccoglimento interiore. Il. In ogni consorella vedere l'immagine di Dio e da questo motivo deve provenire tutto l'amore del prossimo. III. In ogni momento della vita adempiere la volontà di Dio e vivere di essa. IV. Rendere conto fedelmente di tutto al direttore spirituale e non intraprendere nulla d'importante senza aver preso accordi con lui. Procurerò di svelare in modo chiaro davanti a lui le profondità più segrete della mia anima, ricordando che ho a che fare con Dio stesso; ma come sostituto è soltanto un uomo, perciò pregare ogni giorno perché gli siano dati lumi. V. Nell'esame di coscienza della sera porsi la domanda: « E se mi avesse chiamato oggi? ». VI. Non cercare Dio lontano, ma nel proprio intimo; trattare con Lui faccia a faccia. VII. Nelle sofferenze e nelle tribolazioni andare davanti al tabernacolo e rimanere in silenzio. VIII. Unire tutte le sofferenze, le preghiere, i lavori, le mortificazioni ai meriti di Gesù, allo scopo di impetrare la Misericordia per il mondo. IX. I momenti liberi anche se brevi, utilizzarli per pregare per gli agonizzanti. X. Non ci sia giorno nella mia vita, in cui non raccomandi fervidamente l'opera della nostra Congregazione. Non badare mai al rispetto umano. XI. Non avere familiarità con nessuno. Con le ragazze fermezza benevola, pazienza senza limiti, punirle severamente, ma con una punizione di questo genere: preghiera e sacrificio di sé. La forza che c'è nell'annientare noi stesse per il loro bene è per loro un continuo rimorso di coscienza e farà intenerire i loro cuori ostinati. XII. La presenza di Dio è il fondamento di tutte le mie azioni, delle mie parole e dei miei pensieri. XIII. Utilizzare ogni aiuto spirituale. Mettere sempre l'amor proprio al posto adatto, cioè all'ultimo. Le pratiche di pietà farle come se fosse l'ultima volta nella vita. Nella stessa maniera assolvere tutti i propri doveri. 2.1.1937. Il Nome di Gesù. Oh, quanto è grande il Tuo Nome, o Signore! Esso è il sostegno della mia anima quando le forze vengono a mancare e quando le tenebre s'infiltrano nell'anima, il Tuo Nome è il sole, i cui raggi illuminano e riscaldano e l'anima irradia luce, prendendo splendore del Tuo Nome. Quando sento il dolcissimo Nome di Gesù, il cuore mi batte più forte e ci sono dei momenti che, udendo il Nome di Gesù, cado in deliquio. Il mio spirito si lancia verso di Lui. Questo giorno per me è particolarmente importante, poiché è stato in questo giorno che sono andata la prima volta a far dipingere l'immagine. In questo giorno, per la prima volta, la Divina Misericordia è stata onorata esternamente in modo particolare, benché fosse conosciuta da tanto tempo; ma in questo caso nella maniera che ha voluto il Signore. Questo giorno del dolcissimo Nome di Gesù mi ricorda molte grazie particolari. 3.1. Oggi mi è venuta a trovare la Madre Superiora delle Suore che fanno servizio in ospedale, con una sua consorella. Abbiamo parlato a lungo di cose spirituali. Mi sono resa conto che è una grande asceta, per questo la nostra conversazione è stata gradita a Dio. Oggi è venuta da me una signorina. Mi sono accorta che soffriva non tanto nel corpo quanto nell'anima. L'ho confortata come ho potuto, ma le mie parole di conforto non sono state sufficienti. Era una povera orfana, che aveva l'anima immersa nell'amarezza e nel dolore. Davanti a me ha messo a nudo la sua anima e mi ha svelato tutto di sé. Mi sono resa conto che in questo caso non bastavano parole di semplice consolazione. Ho pregato ardentemente il Signore per quell'anima ed ho offerto a Dio la mia gioia, perché la dia a lei ed a me tolga ogni sensazione di gioia. Ed il Signore ha ascoltato la mia preghiera. A me è rimasto il conforto che essa è stata consolata. Adorazione. Prima domenica. Durante l'adorazione venni talmente sollecitata ad agire, che mi misi a piangere e dissi al Signore: « Gesù, non sollecitare me, ma manda l'ispirazione a coloro che Tu sai che ritardano quest'opera ». E udii queste parole: « Figlia Mia, sta' tranquilla: fra non molto». Durante i vespri udii queste parole: «Figlia Mia, desidero riposare nel tuo cuore, poiché oggi molte anime Mi hanno gettato fuori dai loro cuore; ho provato una tristezza mortale». Cercai di consolare il Signore, offrendoGli mille volte il mio cuore; provavo nell'anima ripugnanza per il peccato. 5.1.1937. Questa sera ho visto un certo sacerdote, che aveva bisogno di preghiere per una data causa. Ho pregato ardentemente, poiché quella causa sta molto a cuore anche a me. Ti ringrazio, Gesù, per questa Tua bontà. O Gesù, Misericordia, abbraccia il mondo intero e stringimi al Tuo Cuore. Permetti alla mia anima, o Signore, di riposare nel mare della Tua insondabile Misericordia. 6.1.1937. Oggi durante la S. Messa mi sono immersa inconsapevolmente nell'infinita Maestà di Dio. Tutta l'enormità dell'amore di Dio mi ha inondato l'anima. In quel particolare momento ho conosciuto in che grande misura Dio si è abbassato per me, il Signore dei signori. E cosa sono io miserabile, che tratti così familiarmente con me? Lo stupore che mi ha invaso dopo quella grazia particolare è durato in modo molto accentuato per tutta la giornata. Approfittando della confidenza, alla quale il Signore mi ammette, L'ho pregato per tutto il mondo. In quei momenti mi sembra che tutto il mondo dipenda da me. 7.1. Durante l'ora santa, il Signore mi concesse di sperimentare la Sua Passione; condivisi l'amarezza della Passione, di cui era colma la Sua anima. Gesù mi fece conoscere come l'anima deve essere fedele alla preghiera, nonostante le tribolazioni, l'aridità e le tentazioni, poiché dalla preghiera in prevalenza dipende talvolta la realizzazione dei grandi progetti di Dio, e se noi non perseveriamo nella preghiera, mettiamo degli impedimenti a ciò che Iddio voleva compiere per mezzo nostro oppure in noi. Ogni anima ricordi queste parole: «E trovandosi in una situazione difficile, pregava più a lungo ». Una preghiera di questo genere la prolungo sempre per quanto ciò mi è possibile e compatibilmente coi miei doveri. 8.1. Venerdì mattina, mentre andavo in cappella per la santa Messa, vidi improvvisamente sul marciapiede un grande cespuglio di ginepro e in esso un gatto orribile, che fissandomi con malvagità, voleva impedirmi di andare in cappella. Una sola invocazione del Nome di Gesù e tutto scomparve. Ho offerto tutta la giornata per i peccatori agonizzanti. Durante la santa Messa ho sentito in modo particolare la presenza del Signore. Dopo la santa Comunione guardai con fiducia il Signore e Gli dissi: « Desidero tanto dirTi una cosa ». Ed il Signore si rivolse verso di me con amore e disse: “E cosa desideri dirMi?”. « Gesù, Ti prego per l'inconcepibile potenza della Tua Misericordia, che tutte le anime che muoiono oggi evitino il fuoco dell'inferno, anche se sono i più grandi peccatori. Oggi è venerdì, che ricorda la Tua dolorosa agonia sulla croce; siccome la Tua Misericordia è inimmaginabile, gli angeli non si meraviglieranno per questo ». E Gesù mi strinse ai Suo Cuore e disse: «Figlia amata, hai conosciuto bene l'abisso della Mia Misericordia. Farò come chiedi, ma unisciti continuamente al Mio Cuore agonizzante e soddisfa la Mia giustizia. Sappi che Mi hai chiesto una cosa grande, ma vedo che te l'ha suggerita il puro amore verso di Me; per questo esaudirò la tua richiesta». O Maria, Vergine Immacolata, prendimi sotto la Tua specialissima protezione e custodiscila purezza della mia anima, del mio cuore e del mio corpo. Tu sei il modello e la stella della mia vita. Oggi ho provato un grande dispiacere nel momento della visita delle nostre suore. Sono venuta a sapere una certa cosa che mi ha ferito profondamente il cuore; però sono riuscita a dominarmi, di modo che le suore non se ne sono affatto accorte. Quella sofferenza mi ha dilaniato il cuore per un lungo momento, ma tutto ciò vada per i poveri peccatori... O Gesù, per i poveri peccatori... Gesù, mia forza, stammi vicino, aiutami... 10.1.37. Oggi ho pregato il Signore di darmi la forza la mattina, per poter andare a ricevere la santa Comunione. O mio Maestro, Ti prego con tutto il mio cuore assetato, se ciò è conforme alla Tua santa volontà, dammi tutte le sofferenze ed i malanni che vuoi; io desidero soffrire giorno e notte. Ma Te ne prego ardentemente, dammi la forza nel momento in cui debbo accostarmi alla santa Comunione. Vedi bene, Gesù, che non portano la santa Comunione ai malati, e perciò se non mi dai la forza in questo momento per poter scendere in cappella, come posso riceverTi nel Tuo mistero d'amore? E Tu sai quant'è la nostalgia del mio cuore per Te. O mio dolce Sposo, a che scopo tanti ragionamenti? Tu lo sai quanto ardentemente Ti desidero e se vuoi, puoi farmi questo. La mattina del giorno dopo mi sono sentita come se fossi guarita completamente; non avevo più svenimenti né altri malanni. Però, appena sono ritornata dalla cappella, tutte le sofferenze ed i malanni hanno ripreso subito, come se fossero stati li ad aspettarmi. Io però non ho avuto paura di loro nel modo più assoluto, poiché mi ero nutrita del Pane dei Forti. Guardo con coraggio a tutto, anche negli occhi della morte stessa. 12.1.37. Oggi quando è passato a visitarmi il medico, non ha avuto una buona impressione. In realtà soffrivo di più e la temperatura era aumentata parecchio. Naturalmente decise che non andassi a comunicarmi, finché la temperatura non si fosse regolarizzata del tutto. Risposi che andava bene, benché il dolore mi stringesse il cuore, ma aggiunsi che ci sarei andata non appena fosse passata la febbre. Egli acconsentì. Partito il medico, dissi al Signore: « Gesù, ora dipende da Te se potrò comunicarmi o dovrò farne a meno ». E non ci pensai più. Tuttavia ero continuamente assillata dal pensiero: dovrò essere privata di Gesù? No, non è possibile! E ciò non per una volta sola, ma per alcuni giorni, finché non passa la febbre. Ma quella sera dissi al Signore: «Gesù, se le mie comunioni ti sono gradite, umilmente Ti prego, fa' che io domattina non abbia neanche una linea di febbre». La mattina misuro la temperatura e pensavo tra me che, anche con una sola linea di febbre, sarei rimasta a letto per non fare cosa contraria all'obbedienza. Tolgo il termometro: non segna nemmeno una linea di febbre. M'alzai immediatamente e andai a ricevere la S. Comunione. Quando venne il medico e gli dissi che non avevo avuto nemmeno una linea di febbre ed ero andata alla S. Comunione, rimase stupito e io lo pregai che non mi ostacolasse nell'andare a ricevere la S. Comunione, poiché ciò avrebbe influito negativamente sulla cura. Il medico rispose: « Per essere tranquillo in coscienza e nello stesso tempo per non contrariare lei, sorella, ci accordiamo così: quando è bel tempo, non piove e lei si sente bene, vada pure, ma in coscienza stia ben attenta a quello che le ho detto ». Mi rallegrai, constatando che il medico era così disponibile verso di me. « Vedi, Gesù, la parte che spettava a me, io l'ho già fatta. Ora conto su di Te e sono pienamente tranquilla ». Oggi ho visto che Padre Andrasz celebrava la santa Messa. Prima dell'elevazione ho visto il Piccolo Gesù, che era molto lieto, con le manine protese in avanti e dopo un momento non ho visto più nulla. Ero nella mia stanzetta d'isolamento e continuavo a fare il ringraziamento. Dopo però pensai fra me: Come mai il Bambino Gesù era così allegro? All'improvviso nel mio intimo udii queste parole: «Perché sto bene nel suo cuore». E la cosa non mi sorprese affatto, poiché so che ama molto Gesù. La mia unione con gli agonizzanti continua ad essere molto stretta. Oh, quanto è incomprensibile la divina Misericordia poiché il Signore mi permette di essere d'aiuto agli agonizzanti con le mie indegne preghiere. Per quanto mi è possibile, cerco di stare accanto ad ogni agonizzante. Abbiate fiducia nel Signore, poiché è buono ed inconcepibile; la Sua Misericordia supera la nostra comprensione. 14.1.37. Oggi Gesù è entrato nella mia cameretta d'isolamento, con una veste chiara ed una cintura d'oro attorno alla vita. Una grande maestà si rifletteva da tutta la Sua persona ed ha detto: « Figlia Mia, perché ti lasci prendere da pensieri di paura? ». Ho risposto: « Signore, Tu sai il perché ». E mi ha detto: « Perché? ». « Quest'opera mi spaventa, Tu sai che non sono idonea a compierla». E mi ha detto: «Perché?». «Vedi che non ho salute, non ho istruzione, non ho denari; sono un abisso di miseria; ho paura a trattare con la gente. Gesù, io desidero soltanto Te; Tu puoi liberarmi da questo ». Ed il Signore mi ha detto: « Figlia Mia, quello che hai detto è vero. Sei molto misera ed a Me è piaciuto compiere l'opera della Misericordia proprio per tuo mezzo, che sei la miseria stessa. Non temere; non ti lascerò sola. Fa' per questa causa quello che puoi. Io completerò tutto quello che ti manca. Tu sai quello che è nelle tue possibilità; fa' quello». il Signore rivolse uno sguardo con grande amabilità nel profondo del mio essere. Pensavo di morire dalla gioia per quello sguardo. il Signore scomparve. Rimase nella mia anima la gioia, la forza e io slancio per agire, ma sono stupita del fatto che il Signore non voglia liberarmi e non cambi nulla di quello che ha detto una volta. E nonostante tutta questa gioia, c'è sempre un'ombra di sofferenza. Vedo che l'amore ed il dolore vanno in coppia. Visioni simili non ne ho molte, ma più spesso tratto con il Signore in modo più profondo. I sensi rimangono assopiti ed ogni cosa sebbene inavvertitamente, ma realmente, diviene per me più chiara di quando osservo con gli occhi. L'intelletto conosce di più in un attimo che dopo lunghi anni di profonde riflessioni e meditazioni, sia per quanto riguarda l'essenza di Dio, sia per le verità rivelate, come pure per la conoscenza della propria miseria. Nulla mi disturba in questa unione col Signore, né parlare col prossimo, né alcuno dei miei impegni; anche se dovessi sbrigare non so che faccenda importante, questo non mi disturba affatto. Il mio spirito è con Dio, le mie viscere sono piene di Dio, e perciò non Lo cerco al di fuori di me. Egli, il Signore, penetra nella mia anima, come un raggio di sole attraversa un vetro puro. Con la madre naturale, quando ero rinchiusa nel suo grembo, non ero così unita come col mio Dio; là c'era l'inconsapevolezza, mentre qui c'è la piena realtà e consapevolezza dell'unione. Le mie visioni sono esclusivamente interiori; ma più le comprendo e più mi riesce difficile esprimerle a parole. Oh, quanto è bello il mondo dello spirito! E quanto è reale! In confronto ad esso questa nostra vita esteriore non è che una vana illusione, un'impotenza. Gesù, dammi la forza e la saggezza, per attraversare questa paurosa foresta della vita, in modo che il mio cuore sappia sopportare pazientemente la nostalgia di Te, o mio Signore. Resto sempre presa da sacro stupore, quando sento che Ti avvicini a me; Tu, il Sovrano del trono terribile, scendi in un miserabile esilio e vieni da una povera mendicante, che non ha nulla se non miseria. Non so ospitarti, o mio Principe, ma Tu sai che Ti amo con ogni palpito del mio cuore. Benché io veda quanto Tu ti abbassi, tuttavia non diminuisce ai miei occhi la Tua Maestà. So che mi ami come ama uno Sposo, e questo mi basta, benché ci divida un grande abisso, poiché Tu sei il Creatore e io la Tua creatura. L'amore però è soltanto la spiegazione della nostra unione. All'infuori di esso tutto è inconcepibile. Solo con l'amore si comprende l'incomprensibile familiarità con la quale mi tratti. O Gesù, la Tua grandezza mi spaventa e rimarrei in un continuo stupore e timore, se Tu non mi tranquillizzassi. Ogni volta, prima di avvicinarTi a me, mi rendi idonea a trattare familiarmente con Te. 15.1. 37. La tristezza non alberga in un cuore che ama la volontà di Dio. Il mio cuore, pieno di nostalgia per Iddio, prova con sofferenza tutta la miseria dell'esilio. Avanzo con coraggio verso la mia patria, sebbene i miei piedi rimangano feriti, e in questo cammino mi nutro della volontà di Dio; essa è il mio alimento. Sostenetemi, o felici abitanti della patria celeste, affinché la vostra sorella non venga meno lungo la strada. Benché sia un terribile deserto, avanzo a fronte alta e guardo il sole, cioè il Cuore misericordioso di Gesù. 19.1.37. La vita nel momento attuale mi scorre in una silenziosa consapevolezza della presenza di Dio. Di Lui vive silenziosamente la mia anima e questa consapevole vita di Dio nella mia anima è per me sorgente di felicità e di vigore. Non cerco la felicità se non nel profondo della mia anima, in cui dimora Iddio; sono consapevole di ciò. Sento quasi la necessità di darmi agli altri. Ho scoperto nell'anima la sorgente della felicità, cioè Dio. O mio Dio, vedo che tutto ciò che mi circonda è pieno di Te, e soprattutto la mia anima, adornata della Tua grazia. Comincio già a vivere di quello di cui vivrò nell'eternità. Il silenzio è un linguaggio così potente che raggiunge il trono del Dio vivente. Il silenzio è il Suo linguaggio, benché misterioso, ma potente e vivo. O Gesù, mi fai conoscere e comprendere in che cosa consiste la grandezza di un'anima: non nelle grandi azioni, ma in un grande amore. E l'amore che vale ed esso conferisce grandezza alle nostre azioni. Benché le nostre azioni siano piccole e ordinarie di per sé, in conseguenza dell'amore diventano grandi e potenti davanti a Dio, solo grazie all'amore. L'amore è un mistero che trasforma tutto ciò che tocca in cose belle e gradite a Dio. L'amore di Dio rende l'anima libera. Essa è come una regina che non conosce la costrizione degli schiavi; intraprende tutto con una grande libertà, poiché l'amore che dimora in lei è il movente per agire. Tutto ciò che la circonda, le fa conoscere che soltanto Dio è degno del suo amore. Un'anima amante di Dio ed immersa in Lui, va ai suoi doveri con la stessa disposizione con la quale va alla santa Comunione e compie anche la più semplice azione con grande diligenza, sotto lo sguardo amorevole di Dio. Non si agita se col tempo qualche cosa si rivela meno riuscita; essa è tranquilla, poiché al momento di agire, ha fatto quanto era in suo potere. Quando capita che l'abbandoni la viva presenza di Dio, di cui gode quasi in continuazione, essa procura di vivere di fede viva; la sua anima comprende che ci sono i momenti del riposo ed i momenti della lotta. Con la volontà è sempre unita a Dio. La sua anima è come un cavaliere addestrato alla battaglia, scorge da lontano dove si nasconde il nemico ed è pronta alla lotta; essa sa di non essere sola: Dio è la sua forza. 21.1.1937. Oggi sono mirabilmente unita al Signore fin dal primo mattino. Verso sera è venuto a trovarmi il sacerdote dell'ospedale. Dopo pochi minuti di conversazione, sento che il mio spirito comincia ad immergersi di più in Dio ed ho cominciato a perdere la sensibilità per quanto avveniva intorno a me. Ho pregato ardentemente Gesù: « Dammi la possibilità di conversare » ed il Signore mi ha concesso di poter parlare liberamente con lui. Ma c'è stato un momento in cui non capivo quello che diceva; sentivo la sua voce, ma non era in mio potere capire e mi sono scusata di non capire quello che diceva, sebbene udissi la voce. Questo è il momento della grazia dell'unione con Dio, ma imperfetta, perché i sensi agiscono esternamente anch'essi in modo imperfetto. Non vi è totale immersione in Dio, cioè la sospensione dei sensi, come accade spesso, che all'esterno non si sente e non si vede nulla: tutta l'anima è liberamente immersa in Dio. Quando mi visita una tale grazia, desidero essere sola e chiedo a Gesù che mi protegga dallo sguardo delle creature. In verità mi sono vergognata molto di fronte a quel sacerdote; ma poi mi sono tranquillizzata, poiché egli conosceva in parte la mia anima attraverso la santa confessione. Oggi il Signore mi ha fatto conoscere in ispirito il convento della Divina Misericordia. Ho visto in esso un profondo spirito religioso, ma ogni cosa povera e molto modesta. O mio Gesù, mi fai trattare spiritualmente con quelle anime e forse io non vi porrò mai piede. Ma sia benedetto il Tuo Nome ed avvenga ciò che tu hai stabilito. 22.1.1937. Oggi è venerdì. La mia anima è in un mare di sofferenze. I peccatori mi hanno tolto tutto; ma va bene così, ho dato tutto per loro, affinché conoscano che Tu sei buono ed infinitamente misericordioso. Io in ogni caso Ti sarò fedele sia sotto l'arcobaleno che sotto la tempesta. Oggi il medico ha deciso che non debbo andare alla santa Messa, ma solo alla santa Comunione. Desideravo ardentemente assistere alla santa Messa, ma il confessore d'accordo col medico mi ha detto di obbedire. «E volontà di Dio che lei guarisca; non le è permesso, sorella, mortificarsi in nulla; sia ubbidiente e Dio la ricompenserà ». Sentivo che quelle parole del confessore erano parole di Gesù e sebbene mi dispiacesse tralasciare la santa Messa, poiché Dio mi concedeva la grazia di poter vedere il Bambino Gesù, ubbidii poiché antepongo l'obbedienza ad ogni altra cosa. Mi immersi nella preghiera e feci la penitenza. Improvvisamente vidi il Signore che mi disse: «Sappi, figlia Mia, che con un atto di obbedienza Mi dai maggior gloria che con lunghe preghiere e penitenze». Come è bello vivere nell'obbedienza, vivere nella consapevolezza che tutto quello che faccio è gradito al Signore. 23.1.1937. Oggi non ho avuto voglia di scrivere. All'improvviso udii nell'anima una voce: «Figlia Mia, non vivi per te stessa, ma per le anime. Scrivi per il loro bene. Sai che è la Mia volontà, per quanto riguarda lo scrivere, già più volte i confessori te l'hanno confermata. Tu sai ciò che Mi è più gradito e se hai qualche dubbio sulle Mie parole sai a chi devi rivolgerti. Gli do lumi, affinché giudichi la Mia causa e il Mio occhio lo protegge. Figlia Mia, di fronte a lui devi essere come una bambina, piena di semplicità e di sincerità. Anteponi la sua opinione a tutte le Mie richieste. Egli ti guiderà secondo il Mio volere. Se non ti permette di attuare le Mie richieste, stai tranquilla: non ne farò una questione con te. Questa faccenda rimarrà fra Me e lui; tu devi obbedire». 23.1.37. Oggi la mia anima è immersa nell'amarezza. O Gesù, o mio Gesù, oggi ad ognuno è permesso versare amarezza nel mio calice, indipendentemente dai fatto che sia amico o nemico: ognuno può procurarmi sofferenze. Ma Tu, Gesù, sei obbligato a darmi forza e sostegno in questi difficili momenti. O Ostia santa, sostienimi e tieni chiuse le mie labbra alla mormorazione e alle lamentele; se manterrò il silenzio, so che vincerò. 27.1.37. Avverto un notevole miglioramento nella mia salute. Gesù mi riconduce dalla soglia della morte alla vita, infatti mi mancava ben poco a morire, ma ecco che il Signore mi concede nuovamente la pienezza della vita, benché debba rimanere ancora in sanatorio. Però sono guarita quasi completamente. Vedo che non si è compiuta ancora completamente in me la volontà di Dio, perciò debbo vivere. So bene infatti che se compirò tutto quello che Dio ha stabilito che io faccia sulla terra, non mi lascerà a lungo in questo esilio, poiché la mia casa è il paradiso. Prima però di raggiungere la patria, dobbiamo compiere la volontà di Dio in terra, cioè superare fino all'ultimo le nostre prove e le nostre battaglie. O Gesù, Tu mi ridai la salute e la vita. Dammi la forza per lottare, poiché senza di Te non sono in grado di far nulla. Dammi la forza, Tu che puoi tutto. Vedi che sono una bambina debole e cosa potrei fare? Conosco tutta la potenza della Tua Misericordia ed ho fiducia che mi darai tutto quello di cui ha bisogno questa Tua fragile bambina. Quanto ho desiderato la morte! Non so se mi capiterà più nella vita di avere una così grande nostalgia di Dio. Ci sono stati dei momenti nei quali svenivo per Lui. Oh, quanto è brutta la terra, quando si conosce il cielo! Debbo farmi violenza per vivere. O volontà di Dio, tu sei il mio cibo! O vita grigia e piena d'incomprensioni! Si esercita la mia pazienza e pertanto acquisto esperienza: conosco molte cose e studio ogni giorno e vedo che so ben poco e scopro continuamente manchevolezze nella mia condotta; tuttavia non mi scoraggio per questo, ma ringrazio il Signore che si degna di concedermi la Sua luce per conoscere me stessa. 29.1.37. Oggi mi sono svegliata tardi. Ho solo pochi momenti per non far tardi alla 5. Comunione, poiché la cappella dista un bel tratto dal nostro reparto.99 Quando uscli fuori, la neve arrivava alle ginocchia. Ma prima che riuscissi a riflettere che il medico non mi avrebbe permesso di andare con una simile neve, ero già dal I Signore in cappella, feci la 5. Comunione e fui subito di ritorno. Udii nell'anima queste parole: « Figlia Mia, riposati accanto al Mio Cuore; conosco i tuoi sforzi ». La mia anima esulta maggiormente quando sono accanto al Cuore del mio Dio. 30.1.37. RITIRO SPIRITUALE DI UN GIORNO. Conosco sempre di più la grandezza di Dio e gioisco per Lui. Dimoro continuamente con Lui nel profondo del mio cuore. E nella mia anima che trovo Dio con la massima facilità. Durante la meditazione udii queste parole: «Figlia Mia, con la paziente sottomissione alla Mia Volontà Mi dai la più grande gloria, e ti assicuri meriti così grandi, che non li porresti conseguire né con digiuni, né con mortificazioni di qualunque genere. Sappi, figlia Mia, che se sottoponi la tua volontà alla Mia, attiri su di te la Mia predilezione. Il tuo sacrificio Mi è gradito ed è pieno di dolcezza; trovo in esso il Mio compiacimento; esso è potente». 2.11.1937. Oggi fin dal mattino un profondo raccoglimento in Dio si è impadronito della mia anima. Durante la santa Messa pensavo di vedere il Bambino Gesù come avviene spesso, ma oggi durante la S. Messa ho visto Gesù Crocifisso. Gesù era inchiodato sulla croce e tra grandi tormenti. La mia anima fu compenetrata dalle sofferenze di Gesù, sia nell'anima che nel corpo, sebbene in maniera non visibile, ma egualmente dolorosa. Oh, che tremendi misteri avvengono durante la S. Messa! Un grande mistero avviene nella Messa. Con quanta devozione dovremmo seguire e partecipare a questa morte di Gesù! Un giorno conosceremo quello che Iddio fa per noi in ogni S. Messa e quale dono ci prepara in essa. Solo il Suo amore divino poteva concepire un simile dono. O Gesù, o mio Gesù, da che grande sofferenza è pervasa la mia anima, vedendo la sorgente della vita scaturire con tanta dolcezza e vigore per ogni anima. E tuttavia vedo anime sfiorite e inaridite per loro colpa. O mio Gesù, fa' che la potenza della Misericordia abbracci queste anime. 5.II.37. O mio Gesù, nonostante tutto, io desidero ardentemente unirmi a Te. O Gesù, se è possibile, prendimi con Te, poiché mi pare che il cuore mi si spezzi per la nostalgia di Te. Oh, quanto ne risento del fatto di essere in esilio! Quando giungerò alla Casa del Padre e mi delizierò della beatitudine che proviene dalla SS.ma Trinità? Ma, se è la Tua volontà che io continui a vivere e a soffrire, desidero ciò che hai stabilito per me. Tienimi su questa terra fino a quando Ti piace, anche fino alla fine del mondo. O volontà del mio Signore, sii la mia delizia e l'incanto della mia anima! Benché la terra sia così popolata, io mi sento sola, e la terra per me è un deserto spaventoso. O Gesù, Gesù, Tu sai e conosci l'ardore del mio cuore; soltanto Tu, o Signore, puoi appagarmi. 6.11.1937. Oggi il Signore mi ha detto: «Figlia Mia, Mi dicono che hai tanta semplicità; perché allora non Mi parli di tutto quello che ti riguarda, anche dei più piccoli particolari? ParlaMi di tutto. Sappi che con ciò Mi procuri tanta gioia». Risposi: « Ma, Signore, Tu sai tutto ». E Gesù mi rispose: «Sì, Io so, però Tu non giustificarti col fatto che lo so; ma con la semplicità di un bimbo parlaMi di tutto, perché ho l'orecchio ed il cuore rivolti verso di te ed ho piacere che tu Mi parli!». 7.11.1937. Oggi con più fervore che mai ho pregato secondo l'intenzione del Santo Padre e di tre sacerdoti, affinché il Signore ispiri loro ciò che esige da me, dato che da loro dipende la realizzazione di questo. Oh, quanto mi sono rallegrata per il fatto che la salute del Santo Padre è migliorata! Oggi ho sentito che ha parlato al Congresso Eucaristico e con lo spirito mi sono recata là, per ricevere la benedizione apostolica. 9.II.1937. Ultimi giorni di carnevale. In questi ultimi due giorni di carnevale ho conosciuto un enorme quantità di pene e di peccati. In un attimo il Signore mi ha fatto conoscere i peccati commessi nel mondo intero in questo giorno. Sono svenuta per lo spavento e, nonostante che io conosca l'abisso della Divina Misericordia, mi sono stupita che Iddio tenga in vita l'umanità. Ed il Signore mi ha fatto conoscere chi è che sostiene l'esistenza dell'umanità: sono le anime elette. Quando il numero degli eletti sarà terminato, il mondo cesserà di esistere. Per due giorni ho fatto la santa Comunione riparatrice ed ho detto al Signore: «Gesù, oggi offro tutto per i peccatori; i colpi della Tua giustizia si abbattano su di me ed il mare della Misericordia investa i poveri peccatori ». Ed il Signore ascoltò la mia preghiera. Molte anime tornarono al Signore, mentre io agonizzavo sotto il peso della giustizia di Dio. Sentivo di essere il bersaglio dell'ira dell'Altissimo. Verso sera la mia sofferenza giunse ad un tale stato di abbandono interiore, che i gemiti mi uscivano dal petto, nonostante l'opposizione della volontà. Mi chiusi a chiave nella mia cameretta riservata e cominciai l'adorazione, cioè l'ora santa. L'abbandono interiore e la sperimentata giustizia di Dio, era questa la mia preghiera; mentre i gemiti ed il dolore che mi salivano dall'anima avevano preso il posto del dolce colloquio col Signore. All'improvviso vidi il Signore che mi strinse al Suo Cuore e mi disse: «Figlia Mia, non piangere poiché non posso sopportare le tue lacrime. Darò loro tutto quello che chiedi; ma smetti di piangere». E m’invase una grande gioia ed il mio spirito, come al solito, s'immerse in Lui, come nell'unico mio tesoro. Quel giorno parlai più a lungo con Gesù, incoraggiata dalla sua bontà. E quando riposai accanto al Suo dolcissimo Cuore, Gli dissi: « Gesù, ho tante cose da dirTi ». E Gesù benignamente mi disse: «Parla, figlia Mia». E cominciai ad esternare le sofferenze del mio cuore e cioè: « Mi sta molto a cuore l'intera umanità, che non tutti Ti conoscono, ed anche quelli che Ti conoscono non Ti amano come meriti di essere amato. Inoltre vedo che i peccatori Ti offendono in modo terribile e per di più vedo la grande oppressione e persecuzione dei fedeli, specialmente dei Tuoi servi, ed oltre a questo vedo molte anime che precipitano alla cieca nel terribile abisso infernale. Vedi, Gesù? Questo è il dolore che mi strazia il cuore e le ossa e, sebbene Tu mi faccia dono del Tuo amore particolare ed inondi il mio cuore coi torrenti della Tua gioia, questo non attenua le sofferenze che Ti ho ricordato, che anzi penetrano in modo più vivo nel mio povero cuore. Oh, quanto ardentemente desidero che tutta l'umanità si rivolga con fiducia alla Tua Misericordia! Allora avrà sollievo il mio cuore, vedendo la gloria del Tuo nome ». Gesù ascoltò questo sfogo del mio cuore con serietà ed interesse, come se non ne sapesse niente e quasi nascondendo davanti a me la conoscenza di quelle cose e così io mi sentii più libera nel parlare. Ed il Signore mi disse: «Figlia Mia, Mi è gradito il discorso del tuo cuore e con la recita della coroncina avvicini a Me il genere umano». Dopo queste parole mi trovai sola, ma la presenza di Dio è sempre nella mia anima. 10.11.1937. OGGI È IL MERCOLEDI’ DELLE CENERI. Durante la santa Messa ho sperimentato per un breve momento la Passione di Gesù nelle mie membra. La Quaresima è un periodo particolare per il lavoro dei sacerdoti; occorre andar loro in aiuto nel salvare le anime. Alcuni giorni fa ho scritto una lettera al mio direttore spirituale, chiedendogli di concedermi il permesso per alcune piccole pratiche di mortificazione per il tempo della Quaresima. Dato che non avevo avuto il permesso dal medico di andare in città, ho dovuto sbrigare la cosa per lettera. Oggi però è già il mercoledì delle ceneri e io non ho ancora la risposta. Questa mattina, dopo la santa Comunione, ho cominciato a pregare Gesù, affinché lo ispiri con la Sua luce, in modo che mi risponda ed ho conosciuto nella mia anima che il Padre non è contrario a quelle pratiche per le quali l'ho pregato e che mi concede il suo permesso. E pertanto ho cominciato tranquillamente ad esercitarmi in quelle pratiche, per le quali avevo chiesto il permesso. Lo stesso giorno, dopo pranzo, ho ricevuto una lettera dal Padre nella quale mi dice che, per le pratiche richieste mi dà volentieri il suo permesso. Mi rallegrai enormemente perché la conoscenza che avevo avuto interiormente era conforme al parere del Padre spirituale. All'improvviso udii nell'anima queste parole: «Otterrai maggior ricompensa per l'obbedienza e la dipendenza dal confessore che per la pratica Stessa nella quale ti eserciterai. Figlia Mia, sappi questo e comportati secondo questo: anche se si tratta della cosa più piccola, ma che ha in sé il sigillo dell'obbedienza ad un Mio Sostituto, è cosa gradita e grande ai Miei occhi». Piccole pratiche per la Quaresima. Non posso sottopormi a grandi mortificazioni, come in passato, nonostante l'ardente volontà ed il desiderio, poiché sono sotto stretto controllo medico; ma posso esercitarmi in cose più piccole e in primo luogo: dormire senza cuscino; sopportare un po' la fame; recitare ogni giorno la coroncina, che mi ha insegnato il Signore, con le braccia in croce; ogni tanto pregare un pò con le braccia in croce per un tempo indeterminato recitando una preghiera spontanea. L'intenzione: per impetrare la Misericordia di Dio per i poveri peccatori ed ai sacerdoti il potere di indurre al pentimento i cuori dei peccatori. La mia unione con le anime agonizzanti è stretta come in passato. Spesso assisto un'anima agonizzante a grande distanza. Ma provo la gioia più grande quando vedo che su queste anime si realizza la promessa della Misericordia. Il Signore è fedele: quello che ha detto una volta, lo mantiene.
11.II.1937. Oggi è venerdì. Durante la S. Messa ho provato delle sofferenze nel mio corpo: alle mani, al piedi ed al costato. Gesù stesso permette queste sofferenze su di me, come riparazione per i peccatori. È un breve momento, ma il dolore è grande. Non soffro più d'un paio di minuti, ma l'impressione rimane a lungo ed in modo molto vivo. 12.II.1937. Oggi la presenza di Dio mi penetra da parte a parte come un raggio di sole. La nostalgia della mia anima per Iddio è così grande che mi fa svenire ogni momento. Sento che l'Amore eterno tocca il mio cuore. La mia piccolezza non riesce a sopportare ciò, ma mi fa svenire; però la forza interiore è grande. L'anima vuole eguagliare l'Amore che l'ama. L'anima in quei momenti ha una conoscenza molto profonda di Dio e più Lo conosce, tanto più è ardente e puro il suo amore verso di Lui. Oh, inconcepibili sono i misteri di un'anima con Dio. Ci sono talvolta delle ore intere nelle quali la mia anima è immersa nello sbalordimento, vedendo che la Maestà infinita si umilia a tal punto, fino alla mia anima. E incessante il mio stupore interiore nel vedere che l'Altissimo ha in me il Suo compiacimento, e Lui stesso me lo dice ed io mi sprofondo ancora dì più nel mio nulla, poiché so quello che sono in me stessa. Tuttavia debbo dire che a mia volta amo il mio Creatore alla follia: con ogni battito del cuore, con ogni nervo. La mia anima inconsciamente affonda, affonda... in Lui. Sento che nulla mi separerà dal Signore, né il cielo, né la terra, né il presente, né il futuro. Tutto può cambiare, ma l'amore mai, mai: esso è sempre Io stesso. Egli, il Sovrano immortale, mi fa conoscere il Suo volere, che Lo ami in modo speciale ed Egli stesso infonde nella mia anima la capacità per tale amore, col quale desidera che Lo ami. M'immergo sempre più in Lui e non ho paura di nulla. L'amore ha occupato tutto il mio cuore e benché mi si parli della giustizia di Dio e di come tremano davanti a Lui perfino i puri spiriti che si coprono il volto e dicono incessantemente: Santo, e da ciò si deduca che questo mio trattare confldenzialmente col Signore è una mancanza di riguardo per il Suo onore e la Sua Maestà, o no, no, e ancora una volta no! L'amore puro comprende tutto: il massimo onore e la più profonda adorazione. E nella più profonda tranquillità che l'anima è immersa in Lui per mezzo dell'amore e tutto ciò che dicono all'esterno le creature non ha influenza su di lei. Ciò che le dicono di Dio è un'ombra sbiadita in confronto a quello che essa vive interiormente con Dio e si meraviglia talvolta quando le anime rimangono ammirate per qualche affermazione riguardante Dio, poiché per lei è pane quotidiano. Essa infatti sa che quello che si riesce ad esprimere a parole, non è poi tanto grande. Accetta ed ascolta tutto con rispetto, ma essa ha la sua vita distinta in Dio. 13.II.1937. Oggi durante la funzione della Passione ho visto Gesù martoriato, coronato di spine e con in mano un pezzo di canna. Gesù taceva, mentre la soldataglia faceva a gara a torturarLo. Gesù non diceva nulla; guardò solo verso di me e in quello sguardo sentii la sua tortura così tremenda, che non abbiamo nemmeno un'idea di quello che ha sofferto Gesù per noi prima della crocifissione. La mia anima è colma di sofferenza e di nostalgia. Sento nell'anima una grande avversione per il peccato e la più piccola infedeltà da parte mia mi sembra un'alta montagna e la riparo con la mortificazione e le penitenze. Quando vedo Gesù martoriato, il cuore mi si fa a pezzi. Penso a quello che sarà dei peccatori, se non approfittano della Passione di Gesù. Nella Sua Passione vedo tutto un mare dì Misericordia. 15.II.1937. Oggi ho udito queste parole nell'anima: «O vittima gradita al Padre Mio, sappi questo, figlia Mia, che tutta la SS.ma Trinità ha in te la Sua particolare predilezione, per il fatto che vivi unicamente della volontà di Dio. Nessun sacrificio è paragonabile a questo». 16.II.37. Oggi per errore sono entrata nella stanza isolata accanto ed ho parlato con quella persona. Quando sono rientrata nella mia stanza, mi sono soffermata un momento a pensare a quella persona degente ed improvvisamente è apparso Gesù accanto a me e mi ha detto: «Figlia Mia, a che cosa pensi in questo momento?». Senza rifletterci mi sono stretta al Suo Cuore, poiché avevo capito d'aver pensato troppo ad una creatura. 17.II.37. Questa mattina, durante la santa Messa, ho visto Gesù sofferente. La Sua Passione si è riversata sul mio corpo, benché in maniera non visibile, ma non meno dolorosa. Gesù mi ha guardato ed ha detto: «Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione. Concedo loro l'ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre. Segretaria della Mia Misericordia, scrivi, parla alle anime di questa Mia grande Misericordia, poiché è vicino il giorno terribile, il giorno della Mia giustizia». 19.II.37. L'unione con gli agonizzanti. Mi chiedono preghiere. Posso pregare; il Signore mi dà misteriosamente lo spirito di preghiera. Sono continuamente unita a Lui. Sento che vivo in pieno per le anime, per condurle alla Tua Misericordia, o Signore. A tale scopo nessun sacrificio è troppo piccolo. Oggi il signor dottore ha deciso che debbo rimanere ancora fino ad aprile. Volontà di Dio, sebbene desiderassi ritornare ormai fra le consorelle. Oggi ho saputo della morte di una delle nostre suore, che è morta a Plock. Da me però era venuta prima che mi annunciassero la sua morte. 22.II.1937. Oggi da noi nella cappella dell'ospedale hanno avuto inizio gli esercizi spirituali per le inservienti, ma può parteciparvi chiunque lo desideri. Vi è una predica al giorno. P. Bonaventura, piarista, parla per un'ora intera; parla direttamente alle anime. Ho preso parte a questi esercizi perché desidero conoscere Dio più a fondo ed amarLo più fervorosamente, perché ho capito che maggiore è la conoscenza, più forte è l'amore. Oggi ho udito queste parole: «Prega per queste anime, perché non abbiano paura di avvicinarsi al tribunale della Mia Misericordia. Non cessare di pregare per i peccatori. Tu sai quanto Mi stanno a cuore le loro anime, allevia la Mia tristezza mortale. Distribuisci largamente la Mia Misericordia». 24.11.37. Oggi, durante la Santa Messa, ho visto Gesù agonizzante. Le sofferenze del Signore mi trafiggono l'anima ed il corpo. Esternamente non si vede, ma il dolore è grande, però dura molto poco. Durante il canto della « Passione del Signore » mi compenetro così vivamente nei Suoi tormenti, che non riesco a trattenere le lacrime. Vorrei nascondermi da qualche parte, per dar libero sfogo al dolore che mi deriva dal riflettere sulla Sua Passione. Quando ho pregato secondo l'intenzione di P. Andrasz, ho capito quanto è caro a Dio. Da quel momento ho per lui un rispetto ancora maggiore, come per un santo. Sono molto contenta per questo ed ho ringraziato fervorosamente Dio. Oggi, durante la benedìzione, ho visto Gesù che mi ha detto queste parole: «Sii obbediente in tutto al tuo direttore spirituale. La sua parola è la Mia volontà. Confermati nel profondo dell'anima nella convinzione che sono Io che parlo attraverso la sua bocca e desidero che tu gli riveli lo stato della tua anima con la Stessa semplicità e sincerità, come fai davanti a Me. Ti ripeto ancora una volta, figlia Mia: sappi che la sua parola è la Mia volontà per te». Oggi ho visto il Signore in una grande bellezza e mi ha detto: «Mia cara vittima, prega per i sacerdoti, specialmente in questo tempo di mietitura. Il Mio Cuore ha trovato in te il Suo compiacimento e per te benedirà la terra». Mi sono resa conto che questi due anni dì sofferenze interiori, che sopporto sottomettendomi alla volontà dì Dio, per conoscere meglio questa stessa divina volontà, mi hanno fatto progredire di più nella perfezione che i precedenti dieci anni. Da due anni sono in croce, fra il cielo e la terra, cioè sono legata dal voto di obbedienza e debbo ascoltare la Superiora come Dio stesso. E d'altra parte Iddio stesso mi fa conoscere direttamente la Sua volontà e per questo il mio tormento interiore è così grande, che nessuno può immaginare né comprendere questa sofferenza interiore. Mi sembra più leggero dare la vita, che vivere talvolta un'ora sola in un simile tormento. Non scriverò molto dì ciò, poiché non è possibile descrivere il conoscere direttamente la volontà di Dio e allo stesso tempo essere perfettamente obbediente alla volontà di Dio conosciuta indirettamente tramite i Superiori. Ringrazio il Signore, che mi ha dato un direttore spirituale, poiché diversamente non avrei fatto nemmeno un passo avanti. 25.II.37. Ho pregato ardentemente perché una certa persona che soffriva molto, potesse fare una morte serena. Era stata fra la vita e la morte per due settimane. Mi faceva pena quella persona e perciò ho detto al Signore: « O Gesù dolce, se Ti è gradita la causa che ho intrapreso per la Tua gloria, Ti prego, prendila con Te; riposi nella Tua Misericordia». Ed ero singolarmente tranquilla. Un momento dopo sono venuti a dirmi che quella persona, che soffriva così terribilmente, era spirata. Ho visto un certo sacerdote in difficoltà ed ho pregato per lui, finché Gesù ha rivolto il Suo sguardo benigno verso di lui e gli ha concesso la Sua forza. Oggi ho conosciuto come una certa persona della mia famiglia offende Dio e che è in grave pericolo di morte. Tale conoscenza ha trafitto la mia anima con una così grande sofferenza, che pensavo di non riuscire a sopportare tale offesa di Dio. Ho chiesto con insistenza perdono a Dio, ma ho visto il Suo grande sdegno. Ho pregato secondo l'intenzione di un sacerdote affinché Dio l'aiuti per certe questioni. Improvvisamente ho visto Gesù crocifisso. Gesù aveva gli occhi chiusi ed era immerso nei tormenti. Ho rivolto una preghiera alle Sue cinque Piaghe, ad ognuna singolarmente, ed ho chiesto la benedizione per lui. Gesù mi ha fatto conoscere interiormente quanto Gli è cara quell'anima ed ho sentito che dalle Piaghe di Gesù scendeva la grazia per quell'anima, che è stesa in croce come Gesù. 26.II.37. Oggi ho visto che i sacri misteri venivano celebrati senza paramenti liturgici e nelle case private, per una tempesta temporanea; ed ho visto il sole che usciva dal SS.mo Sacramento e si sono spente, cioè sono rimaste offuscate, le altre luci e tutti avevano gli occhi rivolti a quella luce. Ma in questo momento non ne comprendo il significato. 28.II.1937. Oggi per un lungo momento ho provato la Passione del Signore e tutto a un tratto ho conosciuto che sono tante le anime che hanno bisogno dì preghiere. Sento che mi trasformo tutta in preghiera, per impetrare la Misericordia divina per ogni anima. O mio Gesù, Ti accolgo nel mio cuore, come ostaggio di Misericordia per le anime. Questa sera quando ho udito per radio il canto: « Buona notte a Te, o Sacro Capo del mio Gesù », all'improvviso il mio spirito è stato rapito nel seno misterioso dì Dio ed ho capito in che consiste la grandezza di un'anima e ciò che ha importanza di fronte a Dio: l'amore, l'amore e ancora una volta l'amore. Ed ho conosciuto che tutto ciò che esiste è saturo dì Dio e sono stata inondata da un così grande amore di Dio, che è impossibile descriverlo. Felice quell'anima che sa amare senza riserve, poiché in questo sta la sua grandezza. Oggi ho fatto un giorno di ritiro spirituale. Quando sono stata all'ultima predica, il sacerdote ha detto che il mondo ha bisogno di tanta Misericordia di Dio, che questi sono tempi quanto mai eccezionali, che l'umanità ha tanto bisogno della Misericordia di Dio e di preghiere. Ad un tratto ho udito una voce nell'anima: «Ecco! Sono parole per te. Fa' tutto ciò che è in tuo potere nell'opera della Mia Misericordia. Desidero che alla Mia Misericordia venga reso culto. Dò all'umanità l'ultima tavola di salvezza, cioè il rifugio nella Mia Misericordia. Il Mio Cuore gioisce per questa festa». Dopo queste parole ho capito che nulla può liberarmi da questo impegno che vuole da me il Signore. La notte passata ho sofferto tanto, che pensavo di essere già in fin di vita. I medici non sono riusciti affatto ad individuare che male fosse. Sentivo come se tutte le viscere mi venissero strappate. Ma dopo alcune ore di tali sofferenze, sto bene. Tutto questo per i peccatori. Discenda su di loro la Tua Misericordia, o Signore. Nel terribile deserto della vita, O mio dolcissimo Gesù, Proteggi le anime dalla rovina, Poiché sei la sorgente della Misericordia. Lo splendore dei Tuoi raggi, O dolce Guida delle nostre anime, Con la Misericordia cambi il mondo, Sperimentata la grazia, l'anima serva Gesù. Debbo percorrere una lunga strada sassosa, Ma non ho paura di nulla, Poiché scaturisce per me una pura fonte di Misericordia, E con essa la forza per gli umili. Sono martoriata ed affaticata, Ma la coscienza mi dà testimonianza Che faccio tutto a maggior gloria di Dio. Il Signore è il mio riposo e la mia eredità. FINE DEL SECONDO QUADERNO
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