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I primi cinque sabati I primi venerdì del mese Il volto sanguinante di gesù

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Le profezie di Padre Pio da Pietralcina

Ascolta queste potenti preghiere di guarigione Gesu' Ti Ama e vuole guarire il tuo cuore

MESSAGGI DI GESU' A PADRE PIO

LE PROFEZIE DI PADRE PIO

L'ora dei castighi è vicina, ma manifesterò la Mia Misericordia.

La vostra epoca sarà testimone di un terribile castigo. I Miei Angeli si prenderanno cura spirituale di annientare tutti coloro che si burlano di Me e che non crederanno alle Mie profezie.

Uragani di fuoco saranno scagliati dalle nuvole, e si estenderanno su tutta la terra. Temporali, tempeste, tuoni e piogge ininterrotte, 
terremoti copriranno la terra durante tre giorni. Seguirà allora una pioggia di fuoco ininterrotta, per dimostrare che Dio è Signore della creazione.

Coloro che sperano e credono nella Mia Parola non dovranno temere, nè dovranno temere nulla coloro che divulgheranno il Mio messaggio, perchè non li abbandonerò. Nessun male sarà fatto a coloro che sono nelle Mie Grazie, e che cercheranno la protezione della Madre Mia.

Per prepararvi a questa prova, vi darò dei segni e delle istruzioni. 
La notte sarà freddissima, il vento spunterà, il tuono si farà sentire. Chiudete tutte le porte e tutte le finestre. Non parlate con nessuno di fuori. Inginocchiatevi davanti al vostro Crocifisso; pentitevi dei vostri peccati; pregate Mia Madre di ottenere la Sua 
protezione. 

Non guardate fuori durante il terremoto, perchè l'ira del Padre Mio è santa, non sopportereste la vista della Sua ira...

Nella terza notte cesseranno i terremoti ed il fuoco, ed il giorno dopo il sole risplenderà di nuovo. Gli angeli scenderanno dal cielo e 
porteranno sulla terra lo spirito della pace. Un terzo dell' umanità perirà...

Messaggi profetici di Padre Pio

(Tratti dal libro "I grandi Profeti" di Renzo Baschera)

Il mondo sta andando verso la rovina. Gli uomini hanno abbandonato la giusta strada, per avventurarsi in viottoli che finiscono nel deserto della violenza... Se non ritorneranno subito ad abbeverarsi alla fonte dell'umiltà, della carità e dell'amore, sarà la catastrofe.

Verranno cose tremende. Io non riesco più a intercedere per gli uomini. La pietà divina sta per finire. L'uomo era stato creato per 
amare la vita, ed è finito per distruggere la vita...

Quando il mondo è stato affidato all'uomo era un giardino. L'uomo lo ha trasformato in un rovaio pieno di veleni. Nulla serve ormai per purificare la casa dell'uomo. È necessaria un'opera profonda, che può 
venire solo dal cielo.

Preparatevi a vivere tre giorni al buio totale. Questi tre giorni sono molto vicini... E in questi giorni rimarrete come morti, senza mangiare e senza bere. Poi tornerà la luce. Ma molti saranno gli uomini che non la vedranno più.

Molta gente scapperà sconvolta. Ma correrà senza avere una meta. 
Diranno che a oriente c'è la salvezza e la gente correrà verso oriente, ma cadrà in un dirupo. Diranno che a occidente c'è la 
salvezza e la gente correrà verso occidente, ma cadrà in una fornace.



La terra tremerà e il panico sarà grande... La terra è malata. Il terremoto sarà come un serpente: lo sentirete strisciare da tutte le 
parti. E molte pietre cadranno. E molti uomini periranno.



Siete come formiche, perchè verrà il tempo in cui gli uomini si toglieranno gli occhi per una briciola di pane. I negozi saranno saccheggiati, i magazzini saranno presi d'assalto e distrutti. Povero sarà colui che in quei giorni tenebrosi si troverà senza una candela, senza una brocca d'acqua e senza il necessario per tre mesi.



Scomparirà una terra... una grande terra. Un paese sarà cancellato per sempre dalle carte geografiche... E con lui verrà trascinata nel fango la storia, la ricchezza e gli uomini.



L'amore dell'uomo per l'uomo è diventato una vuota parola. Come potete pretendere che Gesù vi ami, se voi non sapete amare nemmeno quelli che mangiano alla stessa vostra tavola?... Dall'ira di Dio non saranno risparmiati gli uomini di scienza, ma gli uomini di cuore.

10°

Sono disperato... non so più che cosa fare perchè l'umanità si ravveda. Se continuerà su questa strada, l'ira tremenda di Dio si 
scatenerà come un fulmine tremendo.

11°

Una meteora cadrà sulla terra e tutto sussulterà. Sarà un disastro, molto peggiore di una guerra. Molte cose saranno cancellate. E questo sarà uno dei segni...

12°

Gli uomini vivranno una tragica esperienza. Molti verranno travolti del fiume, molti verranno inceneriti dal fuoco, molti verranno 
sepolti dai veleni... Ma io rimarrò vicino ai puri di cuore.

Maggio sarà un mese tragico

L'arcangelo Michele e l'arcangelo Gabriele sono lieti di annunciarvi la venuta di vostro fratello in Cristo, Padre Pio...

Eccomi qui, care sorelle, in questa casa dove non ero mai venuto prima d'ora... Sono lieto di essere qui, fra voi. Vedete, per me il tempo non esiste. Tenete però presente che tutto quello che vi ho detto si realizzerà chiedo a tutti di pregare per il mondo intero... 
Avrete dei momenti tragici... State attenti al mese di maggio. Vedo ancora dei terremoti, delle alluvioni... Vedo del sangue. Povera Italia... sta andando verso una brutta violenza. Pregate, pregate, affinchè la pietà di Dio risparmi qualcosa. Pregate per i tre giorni di buio che vivrete... Ma non lasciatevi smarrire. Vi saluto e vi benedico... Che il Signore vi aiuti, perchè di aiuto ne avrete molto bisogno.

Tutto si fermerà per tre mesi

L'arcangelo Michele e l'arcangelo Gabriele sono lieti di annunciarvi la venuta di vostro fratello in Cristo, Padre Pio...

Sono giunto tra voi per darvi un messaggio di speranza... ma è anche un messaggio tragico. Gli avvenimenti che ho annunciato da tempo stanno precipitando. Il mondo va ormai verso la rovina totale. Ci saranno enormi cataclismi. Vedo dall'alto la terra come una enorme palla avvolta da nubi infuocate... Sono disperato... Non so più come fare... Pregate, pregate, pregate e preparatevi. Vi ho già detto che verranno a mancare le cose più essenziali. Fate delle provviste, almeno per tre mesi... Tutto precipiterà in pochissimo tempo. Quando ve ne renderete conto, avrete già la valanga addosso. L'umanità è vicina al baratro... Cercate di stare vicini, di aiutarvi, perchè avrete bisogno l'un l'altro di aiuto. Il ritorno di Cristo non è vicino... ma manca poco. Preparatevi... Sono angosciato. Molti uomini hanno davanti il precipizio e non lo vedono.

Parla Padre Pio

(Messaggio ricevuto dalla carismatica A.S)

Non ci sono mezzi termini per annunciare il Castigo che avverrà. Tu, piccola A., ascolta bene: non ti crucciare troppo per questo e per quello e redigi gli scritti importantissimi che Dio ti darà. Ogni colpa sarà lavata, ogni peccato purificato e presto, molto presto, 
arriverà l'Armata Rossa. Ma voi non giudicate, accoglieteli come fratelli, figli dell'unico Dio. Essi verranno armati di molte parole 
da spargere per spegnere il sentimento della fede nel cuore umano. Ma voi direte sempre questo ritornello:" Siamo figli di Dio, e tali 
vogliamo rimanere . Nessuno ci strapperà la fede dal nostro cuore, perché siamo stati rigenerati dal Sangue di Gesù Cristo Dio e con 
Lui, per Lui e in Lui riporteremo vittoria".

E queste frasi le dovrete ripetere anche migliaia di volte, fino a stancarli, fino a deluderli, fino a reprimerli, così che snervati, fidati, ritorneranno nelle loro case. Hanno paura di una sola cosa, questi uomini: della fede di Colui che guida il popolo italiano nella 
Chiesa, il Santo Padre. Vestito di bianco appare loro come una figura temibile e certamente inopportuna per il loro piano diabolico. Essi non sanno come eliminarlo.

Perciò ricordatevi: fedeltà a tutta prova al Santo Padre, pietà profonda per coloro che sono inviati a strappare la fede, ma non ci 
riusciranno! Le porte dell'Inferno giammai prevarranno contro la Chiesa di Cristo Dio!

Risolviti, piccina cara A., a dire molte serie parole di preparazione, perchè il Castigo è pronto e principalmente sarà questo: che coloro che hanno fatto del Sacerdozio una comoda poltrona per i propri gusti e comodi, gli sarà tolta, e in malo modo.

Non vi conturbate, però, voi anime semplici e pure che Dio vi farà agire in modo meraviglioso, opererete portenti, e stabilirete così un accordo con i vostri persecutori che, donandovi la loro attenzione, porterete indietro dalle loro posizioni sbagliate. Essi riprenderanno 
il cammino giusto della vita e diranno:"Abbiamo cercato di ottenebrarli, ma loro, con la loro luce, ci hanno umiliati".

Ed ecco che così si riporterà una grande vittoria spirituale e gli animi esulcerati saranno curati. Essi ritorneranno nella loro Patria 
ma cambiati e, nello stesso tempo, molti, qui, si saranno purificati giacche la Gerarchia corrotta e insolente deve pur purgarsi, mentre i buoni sacerdoti diventeranno Angeli di luce che rischiarano le 
tenebre.

Pace a voi, figli del mio cuore, e un abbraccio da Padre Pio da Pietralcina.

Gesù purtroppo ha ragione di lamentarsi della nostra ingratitudine.

Una dolorosa apparizioneMio carissimo padre,venerdi' mattina ero ancora a letto, quando mi apparve Gesu'.

Era tutto malconcio e sfigurato. Egli mi mostro' una grande moltitudine di sacerdoti regolari e secolari, fra i quali diversi dignitari ecclesiastici; di questi chi stava celebrando, chi si stava parando e chi si stava svestendo dele vesti sacre.

La vista di Gesu' in angustie mi dava molta pena, percio' volli domandargli perche' soffrise tanto. Nessuna risposta n'ebbi. 

Pero' il suo sguardo si riporto' verso quei sacerdoti; ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di guardare, ritiro' lo 
sguardo ed allorche' lo rialzo' verso di me, con grande mio orrore, osservai due lacrime che gli solcavano le gote. 

Si allontano' da quella turba di sacerdoti con una grande espressione di disgusto sul volto, gridando: "Macellai!".

E rivolto a me disse: "Figlio mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io saro' per cagione delle anime da me piu' 
beneficate, in agonia sino alla fine del mondo. Durante il tempo della mia agonia, figlio mio, non bisogna dormire. 

L'anima mia va in cerca di qualche goccia di pieta' umana, ma ohime' mi lasciano solo sotto il peso della indifferenza. L'ingratitudine ed il sonno dei miei ministri mi rendono piu' gravosa l'agonia.

Ohime' come corrispondono male al mio amore! Cio' che piu' mi affligge e' che costoro, al loro indifferentismo, aggiungono il 
disprezzo, l'incredulita'. 

Quante volte ero li' li' per fulminarli, se non fossi stato trattenuto dagli angioli e dalle anime di me innamorate...

Scrivi al tuo padre e narragli cio' che hai visto ed hai sentito da me questa mattina. Digli che mostrasse la tua lettera al padre 
provinciale...".

Gesu' continuo' ancora, ma quello che disse non potro' giammai rivelarlo a creatura alcuna di questo mondo.

Questa apparizione mi cagiono' tale dolore nel corpo, ma piu' ancora nell'anima, che per tutta la giornata fui prostrato ed avrei creduto 
di morirne se il dolcissimo Gesu' non mi avesse gia' rivelato...

Gesu' purtroppo ha ragione di lamentarsi della nostra ingratitudine! Quanti disgraziati nostri fratelli corrispondono all'amore di Gesu' col buttarsi a braccia aperte nell'infame setta della massoneria!

Preghiamo per costoro affinchè il Signore illumini le loro menti e tocchi il loro cuore. 

Fate coraggio al nostro padre provinciale, che copioso soccorso di celesti favori ne riceverà dal Signore.
Salutatemi il padre provinciale e ringraziatelo per me dell'applicazioni. 

Fra Pio

Pietralcina, 7 aprile 1913

 

 

LA GRANDE PROMESSA DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Salva la tua anima ,inizia subito i primi 5 sabati del mese

La Madonna apparendo a Fatima il 13 giugno 1917, tra l’altro, disse a Lucia:

“Gesu’ vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”.

Poi, in quella apparizione, fece vedere ai tre veggenti il suo Cuore coronato di spine: il Cuore Immacolato della Mamma amareggiato per i peccati dei figli e per la loro dannazione eterna!

Lucia racconta: “Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse: “Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe”.

E subito la Vergine Santissima aggiunse: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo:

A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.

E’ questa la grande Promessa del Cuore di Maria che si affianca a quella del Cuore di Gesù, cioe' la possibilita' di morire in grazia di Dio, ottenendo il tempo necessario per salvarsi.

Ecco le richieste fatte dalla Madonna per ottenere la sua assistenza in punto di morte:

1 –La Confessione, fatta entro gli otto giorni precedenti al Primo Sabato del mese , con l'intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria, che si puo' esprimere allo stesso confessore dopo aver manifestato i propri peccati , e affermato il proposito di non commetterli piu'. Se nella confessione ci si dimentica di esprimere tale intenzione , essa puo' essere formulata nella confessione seguente.

2- La Comunione ricevuta proprio il Primo Sabato del mese , durante la Santa Messa , con l'intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria. I mesi in cui vengono celebrate la Confessione e la Comunione con i suddetti presupposti devono essere consecutivi, altrimenti si deve ricominciare da capo.

3- Recitare la corona del Rosario almeno un tipo di misteri : della gioia , della luce , del dolore o della gloria , con la stessa intenzione della confessione.

4- Fare compagnia per un quarto d’ora alla SS.ma Vergine , meditando i Misteri del Rosario.

La pratica dei Cinque Primi Sabati del mese , dunque , si puo' cominciare nel periodo dell'anno che si preferisce. L'unica condizione richiesta e' di non interromperla.

Un confessore di Lucia le chiese il perché del numero cinque. Lei lo chiese a Gesù, il quale le rispose: “Si tratta di riparare le cinque offese dirette al Cuore Immacolato di Maria.

1– Le bestemmie contro la sua Immacolata Concezione.

2 – Le bestemmie contro la sua Verginità.

3– Le bestemmie contro la sua Maternità divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini.

4– L’opera di coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l’indifferenza, il disprezzo e perfino l’odio contro questa Madre Immacolata.

5 – L’opera di coloro che la offendono direttamente nelle sue immagini sacre.

Potrebbe sembrare che la devozione chiesta a Fatima sia la pratica dei Cinque Primi Sabati in riparazione delle offese contro il Cuore Immacolato . In realta' a Fatima , Maria chiese soprattutto una Consacrazione ,che dalle sue stesse parole fu indicata come il Trionfo del suo Cuore Immacolato. In questa Consacrazione , oltre alla pratica dei Primi Cinque Sabati del mese , e' inclusa l'offerta di molti sacrifici, perche' "non c'e' nessuno che offra sacrifici per consolare " quel Cuore Immacolato. Infatti , non vi e' reale distinzione fra l'amore che si da' a Dio per ricambiare il suo e l'amore di riparazione. Nello stesso amore con cui ci consacriamo , totalmente abbandonati alla sua volonta' , abbiamo anche la riparazione dei peccati.

 

PRIMA CONDIZIONE : LA CONFESSIONE (PER CINQUE MESI CONSECUTIVI)

soprattutto Per ottenere le promesse del Cuore di Maria la prima condizione e' quella di confessarsi entro gli 8 giorni precedenti il1° Sabato del mese (purche' si riceva la Santa Comunione in grazia di Dio) con l'intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria .Se ci si dimenticasse di esprimere questa intenzione , lo si puo' fare nella Confessione successiva senza dover ricominciare la pratica, cosa che bisogna fare se si salta un mese dal momento che i Sabati devono essere i primi di 5 mesi consecutivi.

 

PREPARAZIONE

Per confessarsi bene ci vogliono cinque cose : esame di coscienza; dolore dei peccati;accusa dei peccati ; proposito di non commetterne piu' ; penitenza.

1-Esame di coscienza

Il confessore non conosce i nostri peccati, siamo noi che glieli dobbiamo manifestare, percio', prima di confessarci , dobbiamo esaminarci per ricordare i peccati commessi .

2-Dolore dei peccati

Il dolore dei peccati consiste nel pentirsi di essi perchè abbiamo offeso Dio, che ci ama con un amore sconfinato; perche' abbiamo fatto soffrire e patire Gesù fino a farlo morire sulla croce. Se il pentimento nasce dall'amore di Dio lo si definisce "perfetto", se è fondato su altri motivi( ad es. la paura dell'inferno) lo si definisce imperfetto. Il dolore dei peccati e' la parte essenziale della Confessione peerche' se manca esso , la Confessione è nulla o sacrilega.

3- Accusa dei peccati

L'accusa dei peccati consiste nella loro manifestazione al confessore per averne l'assoluzione .

4-Proposito di non commetterne piu'

Il proposito consiste nella ferma volonta' di non peccare più. Se manca il proposito vuol dire che non c'e' il pentimento, non c'e' il dolore dei peccati ed allora questi non vengono perdonati , ma anzi aumentano perche' la cattiva Confessione e' un peccato gravissimo di sacrilegio.

5- Penitenza

La penitenza consiste nel riparare la propria colpa , cioè soddisfare o espiare in maniera adeguata il danno causato dai propri peccati e ristabilire gli atteggiamenti consoni ai discepoli di Dio.

 

 

SECONDA CONDIZIONE : LA SANTA COMUNIONE ( NEI PRIMI CINQUE SABATI DEL MESE)

La seconda condizione per ottenere la Promessa del Cuore Immacolato e' quella di comunicarsi proprio il Primo Sabato del mese durante la Santa messa e con la stessa intenzione della Confessione: riparare le offese ricevute dal Cuore Immacolato di Maria. Se per un qualsiasi motivo si interrompesse la serie dei Sabati, saltando di comunicarsi uno dei cinque Primi Sabati, bisogna ricominciare la pratica.

1- ESSERE IN GRAZIA DI DIO

Si e' in grazia di Dio quando non si hanno peccati mortali. Chi e' in peccato mortale non puo' fare la comunione senza prima aver ottenuto il perdono con la Confessione sacramentale , altrimenti commetterebbe un grave sacrilegio. Comunque chi desidera fare la pratica dei Cinque Primi Sabati e ottenere la salvezza eterna si deve confessare negli otto giorni che precedono il 1° Sabato del mese , pena il non rispettare le condizioni previste per la realizzazione della Promessa.

2-SAPERE E PENSARE CHI SI VA A RICEVERE

Quando si va a fare la Comunione bisogna essere raccolti e devoti perche' si riceve in se Gesù Cristoin persona col suo Corpo , Sangue , Anima e Divinita'.

3- ESSERE DIGIUNI DA ALMENO UN ORA

L'acqua naturale e le medicine si possono prendere in qualsiasi tempo. I malati possono ridurre il tempo di digiuno ad un quarto d'ora e possono , se proprio impediti a parteciparvi , fare la Comunione fuori dalla Messa.

4- I FRUTTI DELLA COMUNIONE BEN FATTA

L'Eucarestia in chi la riceve degnamente , conserva e accresce la vita divina della Grazia ; perdona i peccati veniali e preserva dai mortali ; da' conforto spirituale ; accresce l'amore di Dio e ai fratelli, aiutando a santificare le sofferenze della vita .

 

TERZA CONDIZIONE: IL SANTO ROSARIO

La terza condizione prevista dalla Promessa e' quella di recitare almeno una parte del Rosario ( Misteri della gioia , o del dolore , o della gloria , o della luce) con la stessa intenzione della Confessione e Comunione : riparare le offese al Cuore Immacolato di Maria.

incollare i misteri del rosario e come si recita con il messaggio di Medjugorje

http://www.festadelladivinamisericordia.com/page/il-santo-rosario.asp

 

QUARTA CONDIZIONE : FARE COMPAGNIA ALLA SS. VERGINE

La quarta condizione e' quella di fare compagnia a Maria Santissima per almeno 15 minuti , meditando i Misteri del Rosario. Per la meditazione si possono usare proprie rilessioni oppure prendere spunto da qualche testo cattolico , l'importante è meditare con il cuore.

 

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I PRIMI NOVE VENERDI'DEL MESE

Salva la tua anima ,inizia subito i primi 9 venerdi' del mese

 

Gesù rivela a Santa Margherita Maria Alacoque:primi none 9 venerdi' del mese,devozione sacro cuore

A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.

Una volta il Signore, mostrandole il Cuore e lamentandosi delle ingratitudini degli uomini, le chiese che in riparazione si frequentasse la Santa Comunione, specialmente nel Primo Venerdì d'ogni mese.

Spirito di amore e di riparazione, ecco l'anima di questa Comunione mensile: di amore che cerca di contraccambiare l'ineffabile amore del Cuore divino verso di noi; di riparazione per le freddezze, le ingratitudini, il disprezzo con cui gli uomini ripagano tanto amore.

Moltissime anime abbracciano questa pratica della Santa Comunione nel Primo Venerdì del mese per il fatto che, tra le promesse che Gesù fece a S. Margherita Maria, vi è quella con la quale Egli assicurava la penitenza finale (cioè la salvezza dell’anima) a chi per nove mesi consecutivi, nel Primo Venerdì del mese, si fosse unito a Lui nella Santa Comunione.

Ma non sarebbe molto meglio deciderci per la Santa Comunione nei Primi Venerdì di tutti i mesi della nostra esistenza?

Tutti sappiamo che, accanto a gruppi di anime ferventi che hanno compreso il tesoro nascosto nella Santa Comunione settimanale, e, meglio ancora, in quella quotidiana, vi è un numero sterminato di coloro che raramente durante l'anno o solo a Pasqua, si ricordano che vi è un Pane di vita, anche per le anime loro; senza tener conto di quanti neppure a Pasqua sentono il bisogno del nutrimento celeste.

La Santa Comunione mensile costituisce una buona frequenza alla partecipazione dei divini misteri. Il vantaggio e il gusto che da essa l'anima ritrae, forse indurranno dolcemente a diminuire la distanza tra un incontro e l'altro col Maestro divino, fino anche alla Comunione quotidiana, secondo il desiderio vivissimo del Signore e della Santa Chiesa.

Ma questo incontro mensile deve essere preceduto, accompagnato e seguito da tale sincerità di disposizioni che veramente l'anima ne esca ristorata.

Il segno più certo del frutto ricavato sarà la constatazione del miglioramento progressivo della nostra condotta, ossia della maggiore somiglianza del cuore nostro al Cuore di Gesù, attraverso l'osservanza fedele e amorosa dei dieci comandamenti.

"Chi mangia la mia carne e beve i

LE PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE PER I DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE

Gesù benedetto, apparendo a S. Margherita Maria Alacoque e mostrandole il suo Cuore, splendente come il sole di fulgidissima luce, fece le seguenti promesse per i suoi devoti:

1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato

2. Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie

3. Li consolerò in tutte le loro pene

4. Sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte

5. Spanderò copiose benedizioni su di ogni loro impresa

6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l'oceano infinito della misericordia

7. Le anime tiepide si infervoreranno

8. Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione

9. La mia benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l'immagine del mio Cuore

10. Ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti

11. Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai.

12. A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.

La dodicesima promessa è detta "grande", perché rivela la divina misericordia del Sacro Cuore verso l'umanità.

Queste promesse fatte da Gesù sono state autenticate dall'autorità della Chiesa, in modo che ogni cristiano può credere con sicurezza alla fedeltà del Signore che vuole tutti salvi, anche i peccatori.

CONDIZIONI

Il Cuore di Gesu' promette ,dunque, in modo assoluto e senza restrizioni, che chi ha fatto bene i Primi Nove Venerdi' non morra' in peccato mortale . Che significa , pero', fare bene i Nove Primi Venerdi' del mese ?

L'unica condizione , perche' la pratica sia da considerarsi valida , è quella di ricevere nove sante comunioni, cioè non sacrileghe , il primo venerdi del mese , per nove mesi consecutivi con le intenzioni del Sacro Cuore di Gesù.

Le Comunioni non devono essere sacrileghe : cioè non si puo' ricevere Gesù in peccato mortale; per cui se si è in condizione di peccato mortale e' necessario confessarsi al massimo otto giorni prima del Primo Venerdi'( ammesso che nell'intervallo di tempo non si ricada). Chi invece ha commesso solo peccati veniali , puo' fare la Comunione anche senza essersi confessato, perche' il peccato veniale non priva della grazia santificante , dell'amicizia con Dio, della carita' , ne quindi della beatitudine eterna. In ogni caso la Chiesa raccomanda di confessarsi anche in presenza dei soli peccati veniali , non solo per progredire nel cammino di fede, ma anche perche' il peccato veniale deliberato e che sia rmasto senza pentimento ci dispone poco a poco a commettere il peccato mortale. A magggior ragione chi pratica i Primi Venerdi' puo' cogliere quest'occasione per confessarsi comunque , come esercizio per una piena e piu' perfetta vita di fede.

- Le Comunioni devono essere fatte con le intenzioni del Cuore di Gesù, il quale desidera che gli uomini lo amino, lo conoscano, lo onorino. Chi non esprime questa intenzione non adempie la condizione. E' bene chiarire comunque , che se anche si esprimesse quest'intenzione il Primo dei Nove Venerdì e poi lo si dimenticasse nei mesi successivi, questo non invalida la pratica .

- Le Comunioni devono essere ricevute nel Primo Venerdì del mese e non in un altro giorno della settimana. Nessuno ha il diritto di cambiare il giorno, neppure il confessore e non si possono fare eccezioni neppure per gli ammalati; chi, se anche in buona fede cambiasse giorno, non ha adempiuto alla condizione .

-Le Comunioni devono essere nove : la Comunione si riceve all'interno della Santa Messa. Solo in presenza di un grave impedimento (ad es. i malati e chi li assiste ) si puo' ricevere la Comunione senza partecipare alla Messa e senza rendere la pratica non valida. Chi non le avesse fatte tutte e nove non ha adempiuto alla condizione .

- Le Comunioni devono essere ricevute in mesi consecutivi , senza interruzione,: chi ne tralasciasse anche solo una o smettesse anche dopo averne fatte otto, per qualsiasi motivo, anche il piu' giustificato dovrebbe iniziare daccapo.

ALCUNI CHIARIMENTI

Perchè il Venerdì ?

Ti potresti chiedere perche' la Comunione è fissata nel giorno di Venerdì e non potrebbe essere in un giorno a libera scelta nel corso della settimana, per esempio alla Domenica?La scelta del Venerdì l'ha fatta Gesù stesso; è il giorno in cui si commemorano la Passione e morte di Gesù , il giorno della Redenzione , centro della storia della salvezza.

Perchè il primo Venerdì ?

Perchè non il secondo o altro Venerdì del mese? La pratica del Primo Venerdì come segno di riparazione era molto in uso al tempo di Santa Margherita , anche fuori del monastero.La Comunione richiesta per il Primo Venerdì non è quindi una Comunione qualsiasi, ma deve avere un carattere di riparazione , cioè di espiazione dei peccati personali e dei fratelli.E' una Comunione che non mira solo al profitto personale , ma ad una crescita di amore puro , ad un gesto di espiazione, ad una testimonianza di fede, ad un impegno di apostolato.

Perchè nove Primi Venerdì consecutivi ?

I nove mesi sono praticamente poco meno di un anno intero. Si tratta , percio' , di un impegno prolungato nel tempo, che stimola la persona a vivere costantemente in amicizia con il Signore. La buona volontà e il desiderio di rispondere all'amore di Cristo commuovono il suo Cuore, attirando la sua benevolenza.

Un ultimo dubbio : se si cadesse in peccato grave durante i nove mesi ?

Chi avesse iniziato i Primi Nove Venerdì con buone disposizioni , ma poi , per debolezza venisse a cadere in peccato grave , purchè si penta di vero cuore , puo' riacquistare la grazia santificante con la Confessione sacramentale e continuare senza interruzioni le Nove Comunioni; costui conseguira' la Grande Promessa.

SE, DOPO FATTI I NOVE PRIMI VENERDÌ CON LE DEBITE DISPOSIZIONI, UNO CADESSE IN PECCATO MORTALE, E POI MORISSE ALL'IMPROVVISO, COME POTREBBE SALVARSI?

Gesù ha promesso, senza eccezione alcuna, la grazia della penitenza finale a tutti coloro che avranno fatto bene la Santa Comunione nel primo venerdì di ogni mese per nove mesi consecutivi; quindi si deve credere che, nell'eccesso della sua misericordia, Gesù dia a quel peccatore moribondo, la grazia di emettere un atto di contrizione perfetta, prima di morire.

CHI FACESSE LE NOVE COMUNIONI CON L'INTENZIONE DI PROSEGUIRE POI PIÙ TRANQUILLAMENTE A PECCARE, POTREBBE SPERARE IN QUESTA GRANDE PROMESSA DEL SACRO CUORE DI GESÙ?

No di certo, anzi commetterebbe tanti sacrilegi, perché accostandosi ai Santi Sacramenti, è necessario avere la ferma risoluzione di lasciare il peccato. Un conto è il timore di tornare ad offendere Dio, e altro la malizia e l'intenzione di seguitare a peccare.

GRANDI VANTAGGI

Sembra impossibile , eppure la pratica dei Primi Nove Venerdì è molto efficace ! Ecco alcuni esempi:

a) Cominciamo dalla storia delle apparizioni alle "Tre Fontane " di Roma : la Madonna apparve a Bruno Cornacchiola, blasfemo ed eretico peccatore, il 12 aprile 1947. Mentre stava leggendo la Bibbia per preparare argomenti contro l'Immacolata Concezione, vide la Madonna, che inizio' a parlargli con queste parole :

" Sono Colei che sono nella Trinità divina". Sono la Vergine della Rivelazione . Tu mi perseguiti : ora basta !Entra nell'ovile santo, coorte celeste in terra. Il giuramento di Dio è e rimane immutabile : i Nove Primi Venerdi al Sacro Cuore di Gesu', che la tua fedele sposa ti fece fare prima di entrare nella via della menzogna ( il protestantesimo) ti hanno salvato! Frequentate i Primi Nove Venerdi perche' e' una promessa di mio Figlio!"

b) Da circa 50 anni il Signor Nicola non entrava in chiesa. Don Antonio non sapeva proprio cosa fare. " Debbo fargli fare i Primi Nove Venerdi" penso'.Dopo molti rifiuti , un giorno,l'uomo rispose al sacerdote :"Ma faccia come vuole !" . "No Signor Nicola questo mai, non posso portarle Gesù se lei non lo vuole ricevere....Se pero' lo vuole far entrare in casa sua glielo porto ". Nicola rispose : " Puo' essere che caccio il Signore da casa mia ?". Cosi' l'uomo comincio' la pratica dei Primi Nove Venerdi. Pur non avendoli cominciati con tanto entusiasmo, cammin facendo,pero' , inizio' ad attendere la Comunione che il sacerdote gli portava e prima a ripetere le preghiere con lui, poi , a pregare anche da solo. L'indomani dell'ultimo venerdi, senza che nessuno se l'aspettasse , mori'.

IL REGALO PIU' BELLO

Quale regalo migliore potrebbero fare le mamme e i papa' ai loro figli se non fare in modo che "i loro nomi vengano scritti in cielo?"Come? Facendo insieme a loro la pia pratica dei Primi Nobe Venerdi del mese. Del resto si fanno grandi sogni sui propri figli, sulle loro carriere e sulle loro vite , si vorrebbe assicurare loro un futuro felice , pieno di ricchezza e salute..

Facendo con loro la pratica dei Primi Nove Venerdi, si ha la certezza di aver assicurato la loro salute , felicità e ricchezza per l'eternità.

E' assolutamente consigliabile per le parrocchie e per le famiglie approfittare della grazia della Prima Comunione per fare con i bambini i Primi Nove Venerdi: si puo' infatti , iniziare dal Primo Venerdi del mese successivo al giorno della Prima Comunione e continuare per nove mesi.

NOVE SANTE COMUNIONI , NEL PRIMO VENERDI, PER NOVE MESI CONSECUTIVI.

Per fare bene la pratica dei Primi Nove Venerdi , la prima condizione è quella di essere in grazie di Dio. Si è ingrazia di Dio quando non si hanno peccati mortali. Il peccato e' mortale quando coscientemente si viola la legge di Dio precisata nei 10 Comandamenti ( in pensieri , parole , opere , omissioni), nella piena consapevolezza della gravità della materia.

Se si e' in peccato mortale , non si puo' fare la Comunione sacramentale senza prima aver ottenuto il perdono con il sacramento della Riconciliazione, altrimenti si commette un grave sacrilegio.

PREPARAZIONE

Per confessarsi bene ci vogliono cinque cose : esame di coscienza; dolore dei peccati;accusa dei peccati ; proposito di non commetterne piu' ; penitenza.

1-Esame di coscienza

Il confessore non conosce i nostri peccati, siamo noi che glieli dobbiamo manifestare, percio', prima di confessarci , dobbiamo esaminarci per ricordare i peccati commessi .

2-Dolore dei peccati

Il dolore dei peccati consiste nel pentirsi di essi perchè abbiamo offeso Dio, che ci ama con un amore sconfinato; perche' abbiamo fatto soffrire e patire Gesù fino a farlo morire sulla croce. Se il pentimento nasce dall'amore di Dio lo si definisce "perfetto", se è fondato su altri motivi( ad es. la paura dell'inferno) lo si definisce imperfetto. Il dolore dei peccati e' la parte essenziale della Confessione peerche' se manca esso , la Confessione è nulla o sacrilega.

3- Accusa dei peccati

L'accusa dei peccati consiste nella loro manifestazione al confessore per averne l'assoluzione .

4-Proposito di non commetterne piu'

Il proposito consiste nella ferma volonta' di non peccare più. Se manca il proposito vuol dire che non c'e' il pentimento, non c'e' il dolore dei peccati ed allora questi non vengono perdonati , ma anzi aumentano perche' la cattiva Confessione e' un peccato gravissimo di sacrilegio.

5- Penitenza

La penitenza consiste nel riparare la propria colpa , cioè soddisfare o espiare in maniera adeguata il danno causato dai propri peccati e ristabilire gli atteggiamenti consoni ai discepoli di Dio.

PREPARAZIONE ALLA COMUNIONE

1- ESSERE IN GRAZIA DI DIO

Si e' in grazia di Dio quando non si hanno peccati mortali. Chi e' in peccato mortale non puo' fare la comunione senza prima aver ottenuto il perdono con la Confessione sacramentale , altrimenti commetterebbe un grave sacrilegio. Comunque chi desidera fare la pratica dei Cinque Primi Sabati e ottenere la salvezza eterna si deve confessare negli otto giorni che precedono il 1° Sabato del mese , pena il non rispettare le condizioni previste per la realizzazione della Promessa.

2-SAPERE E PENSARE CHI SI VA A RICEVERE

Quando si va a fare la Comunione bisogna essere raccolti e devoti perche' si riceve in se Gesù Cristoin persona col suo Corpo , Sangue , Anima e Divinita'.

3- ESSERE DIGIUNI DA ALMENO UN ORA

L'acqua naturale e le medicine si possono prendere in qualsiasi tempo. I malati possono ridurre il tempo di digiuno ad un quarto d'ora e possono , se proprio impediti a parteciparvi , fare la Comunione fuori dalla Messa.

 

PREGHIERA PRIMA DELLA COMUNIONE

Cuore di Gesù , che nella tua infinita bontà hai promesso la salvezza eterna a coloro che si comunicano in onore del tuo Sacro Cuore il Primo Venerdi di ogni mese per nove mesi consecutivi, io ora intendo riceverti nella Santa Comunione secondo la tua intenzione per conseguire la tua Grande Promessa. Aiutami Signore , a vivere secondo la tua Santa Legge , a destare ogni peccato e a confidare sempre nella tua infinita Misericordia.

oppure altra preghiera

CULTO ALLA DIVINA MISERICORDIA

culto Gesù confido in TeDon I. Rozycki parlando delle forme di devozione alla Divina Misericordia trasmesse attraverso suor Faustina, elenca:

Sono evidenziate queste e non altre preghiere e pratiche religiose, in quanto ad esse sono legate promesse speciali, che si riferiscono a tutti, non solo alla stessa suor Faustina, come in caso dell'atto: "O Sangue e Acqua..." o della novena.

"Ogni atto di venerazione della Divina Misericordia deve essere un'espressione di fiducia e deve essere legato alla pratica della misericordia verso il prossimo, se al devoto della Misericordia deve assicurare tutti quei benefici che Gesù ha legato a tale devozione" (R., p. 19).

 

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Venerazione dell'immagine di Gesù Misericordioso

Il disegno essenziale di questo quadro è stato mostrato a suor Faustina nella visione del 22 febbraio 1931 nella cella del convento di Płock. "La sera, stando nella mia cella - scrive suor Faustina - vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire mentre l'altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l'uno e l'altro pallido (...) Dopo un istante, Gesù mi disse, Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te" (Q. I, p. 26). Tre anni dopo a Vilnius Gesù ha spiegato il significato dei raggi: "I due raggi rappresentano il Sangue e l'Acqua" (Q. I, p. 132). Non si tratta qui di un qualche effetto artistico, ma di una simbologia del quadro estremamente profonda.

Agli elementi essenziali del quadro appartengono le parole poste in basso: "Gesù, confido in Te". Gesù parlava di ciò già durante la prima apparizione a P*ock e poi a Vilnius: "Gesù mi ricordò (...) che queste tre parole dovevano essere messe in evidenza" (Q. I, p. 138). Non si tratta qui del numero delle parole, ma del loro senso integralmente legato al disegno e al contenuto del quadro.

Gesù ha definito un altro particolare di questo quadro, ha detto infatti: "Il Mio sguardo da questa immagine è tale e quale al Mio sguardo dalla croce" (Q. I, p. 140). La questione dello sguardo non è dunque senza importanza, se lo stesso Gesù mette l'accento su di essa, dando un significato a questo particolare. E qui incontriamo una doppia interpretazione di questo desiderio di Gesù: alcuni - e tra loro don Sopocko - leggono queste parole in modo realistico e dicono che lo sguardo deve essere diretto in basso come dall'alto della croce; altri credono, che si tratti dello sguardo che esprime la misericordia (tra loro padre J. Andrasz, il secondo direttore spirituale di suor Faustina). A seconda di questa interpretazione sono sorte - si può dire - due "scuole" di rappresentazione dell'immagine del Gesù Misericordioso: una ha il suo modello nel dipinto di E. Kazimirowski, mentre la seconda nel dipinto di A. Hyla, del santuario della Divina Misericordia a Cracovia.

Senza significato invece sembra essere la questione dell'altezza della mano destra. Don M. Sopocko credeva che la mano dovesse essere alzata solo all'altezza della spalla. Nel Diario invece troviamo solo questo: "La mano destra è alzata per benedire". E' la cosa più importante, mentre invece se la mano è alzata all'altezza della spalla oppure più in alto, non ha alcun significato per il contenuto del quadro.

Quale è il significato di questo quadro?

Il cosiddetto "luogo teologico" è stato indicato dallo stesso Gesù, legando la benedizione del quadro e la sua pubblica venerazione alla liturgia della prima domenica dopo Pasqua. La Chiesa legge in quel giorno il Vangelo sull'apparizione di Gesù risorto nel Cenacolo e sull'istituzione del sacramento della penitenza (Gv 20, 19-29).

A questa scena del Cenacolo si sovrappone l'avvenimento del Venerdì Santo: la crocifissione e la trafittura del Cuore di Gesù con la lancia. "Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della Mia misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia" (Q. I, p. 132). Di questo scrive san Giovanni nel 19ø capitolo del Vangelo. Gesù ha spiegato poi che "il raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime" (Q. I, p. 132). San Tommaso, riferendosi ai Padri della Chiesa, unisce la simbologia dell'acqua e del Sangue con il sacramento del battesimo e con l'Eucarestia, cosa che può essere riferita anche agli altri sacramenti. "Alla luce del Vangelo di Giovanni - scrive don I. Rozycki - l'acqua e il sangue (...) stanno a significare le grazie dello Spirito Santo, che ci sono state donate per la morte di Cristo. I due raggi rappresentati sul dipinto di Gesù Misericordioso possiedono questo stesso profondo significato" (R., p. 20).

L'immagine del Gesù Misericordioso spesso viene identificata come quella della Divina Misericordia e giustamente poiché‚ nella passione, morte e risurrezione di Cristo la misericordia di Dio verso l'uomo si è rivelata con totale pienezza.

 

In cosa consiste il culto dell'immagine della Divina Misericordia?

L'immagine occupa una posizione chiave in tutta la devozione alla Divina Misericordia, poiché‚ costituisce una visibile sintesi degli elementi essenziali di questa devozione: esso ricorda l'essenza del culto, l'infinita fiducia nel buon Dio e il dovere della carità misericordiosa verso il prossimo. Della fiducia parla chiaramente l'atto che si trova nella parte bassa del quadro: "Gesù, confido in Te". L'immagine che rappresenta la misericordia di Dio deve essere per chiara volontà di Gesù un segno che ricordi l'essenziale dovere cristiano, cioè l'attiva carità verso il prossimo. "Essa deve ricordare le esigenze della Mia misericordia, poiché‚ anche la fede più forte non serve a nulla senza le opere" (Q. II, p. 278). La venerazione del quadro dunque consiste nell'unione di una orazione fiduciosa con la pratica di atti di misericordia.

Le promesse legate alla venerazione dell'immagine.

Gesù ha definito con molta chiarezza tre promesse:

- "L'anima che venererà questa immagine, non perirà" (Q. I, p. 18): cioè ha promesso la salvezza eterna.

- "Prometto pure già su questa terra (...) la vittoria sui nemici" (Q. I, p. 18): si tratta dei nemici della salvezza e del raggiungimento di grandi progressi sulla via della perfezione cristiana.

- "Io stesso la difenderò come Mia propria gloria" nell'ora della morte (Q. I, p. 26): ha cioè promesso la grazia di una morte felice.

La generosità di Gesù non si limita a queste tre grazie particolari. Poiché‚ ha detto: "Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della misericordia" (Q. I, p. 141), non ha posto alcun limite n‚ al campo n‚ alla grandezza di queste grazie e dei benefici terreni, che ci si può aspettare, venerando con incrollabile fiducia l'immagine della Divina Misericordia.

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La storia del quadro

Il primo quadro della Divina Misericordia fu dipinto a Vilnius, nel 1934, dal pittore Eugenio Kazimirowski. Suor Faustina dette personalmente le indicazioni al pittore. Quando il quadro fu terminato, non ne rimase contenta e piangendo si lamentò con Gesù: "Chi Ti dipingerà così bello come sei?". In risposta sentì: "Non nella bellezza dei colori n‚ del pennello sta la grandezza di questa immagine, ma nella Mia grazia" (Q. I, p. 136).

Questo dipinto per la prima volta è stato mostrato in pubblico e ha avuto pubblica venerazione nel santuario della Madre della Misericordia a Ostra Brama il 26-28 aprile 1935. Ha suscitato grande interesse tra i fedeli e le sue riproduzioni negli anni della II Guerra Mondiale sono state diffuse per iniziativa di don M. Sopocko. Oggi tale quadro è venerato nella chiesa di Santo Spirito a Vilnius.

In tutto il mondo è però famoso il quadro di Lagiewniki, a Cracovia, dipinto da Adolf Hyla. Il suo primo dipinto, offerto come ex-voto per la salvezza della famiglia durante la guerra, è stato benedetto il 7 marzo 1943 e da allora nel santuario di Cracovia hanno luogo pubbliche celebrazioni della Divina Misericordia. Il quadro tuttavia era troppo grande e non entrava sull'altare, dove veniva collocato durante le funzioni alla Divina Misericordia. Per questo motivo la superiora, madre Irena Krzyzanowska ordinò al pittore un secondo quadro, che per grandezza e forma entrasse all'interno dell'altare laterale. La Domenica in Albis, il 16 aprile 1944, per la prima volta solennemente celebrata in quella cappella in onore della Divina Misericordia, padre Jozef Andrasz S J benedisse il nuovo quadro dipinto da Adolf Hyla. Esso rappresentava Gesù Misericordioso sullo sfondo di un prato e di cespugli. Nel 1954 A. Hyla ha ridipinto lo sfondo del quadro con un colore scuro e sotto i piedi di Gesù ha dipinto un pavimento.

Anche se l'immagine del Gesù Misericordioso della cappella di Cracovia - Lagiewniki non era, storicamente parlando, il primo quadro, neanche nelle cappelle della congregazione, fu proprio esso ad essere famoso per le grazie, mentre le sue copie e riproduzioni sono state diffuse in tutto il mondo. Così doveva avverarsi il desiderio di Gesù, pronunciato già durante la prima apparizione a P*ock: "Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero" (Q. I, p. 26).

 

La festa della Misericordia

E' la più importante di tutte le forme di devozione alla Divina Misericordia. Gesù parlò per la prima volta del desiderio di istituire questa festa a suor Faustina a P*ock nel 1931, quando le trasmetteva la sua volontà per quanto riguardava il quadro: "Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia" (Q. I, p. 27). Negli anni successivi - secondo gli studi di don I. Rozycki - Gesù è ritornato a fare questa richiesta addirittura in 14 apparizioni definendo con precisione il giorno della festa nel calendario liturgico della Chiesa, la causa e lo scopo della sua istituzione, il modo di prepararla e di celebrarla come pure le grazie ad essa legate.

La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico: indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia, cosa che ha notato anche suor Faustina: "Ora vedo che l'opera della Redenzione è collegata con l'opera della Misericordia richiesta dal Signore" (Q. I, p. 46). Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la festa e che inizia il Venerdì Santo.

Gesù ha spiegato la ragione per cui ha chiesto l'istituzione della festa: "Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (...). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre" (Q. II, p. 345).

La preparazione alla festa deve essere una novena, che consiste nella recita, cominciando dal Venerdì Santo, della coroncina alla Divina Misericordia. Questa novena è stata desiderata da Gesù ed Egli ha detto a proposito di essa che "elargirà grazie di ogni genere" (Q. II, p. 294).

Per quanto riguarda il modo di celebrare la festa Gesù ha espresso due desideri:

- che il quadro della Misericordia sia quel giorno solennemente benedetto e pubblicamente, cioè liturgicamente, venerato;

- che i sacerdoti parlino alle anime di questa grande e insondabile misericordia Divina (Q. II, p. 227) e in tal modo risveglino nei fedeli la fiducia.

"Sì, - ha detto Gesù - la prima domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve esserci anche l'azione ed esigo il culto della Mia misericordia con la solenne celebrazione di questa festa e col culto all'immagine che è stata dipinta" (Q. II, p. 278).

La grandezza di questa festa è dimostrata dalle promesse:

- "In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene" (Q. I, p. 132) - ha detto Gesù. Una particolare grazia è legata alla Comunione ricevuta quel giorno in modo degno: "la remissione totale delle colpe e castighi". Questa grazia - spiega don I. Rozycki - "è qualcosa di decisamente più grande che la indulgenza plenaria. Quest'ultima consiste infatti solo nel rimettere le pene temporali, meritate per i peccati commessi (...). E' essenzialmente più grande anche delle grazie dei sei sacramenti, tranne il sacramento del battesimo, poiché‚ la remissione delle colpe e dei castighi è solo una grazia sacramentale del santo battesimo. Invece nelle promesse riportate Cristo ha legato la remissione dei peccati e dei castighi con la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia, ossia da questo punto di vista l'ha innalzata al rango di "secondo battesimo". E' chiaro che la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia deve essere non solo degna, ma anche adempiere alle fondamentali esigenze della devozione alla Divina Misericordia" (R., p. 25). La comunione deve essere ricevuta il giorno della festa della Misericordia, invece la confessione - come dice don I. Rozycki - può essere fatta prima (anche qualche giorno). L'importante è non avere alcun peccato.

Gesù non ha limitato la sua generosità solo a questa, anche se eccezionale, grazia. Infatti ha detto che "riverserà tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia", poiché‚ "in quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto" (Q. II, p. 267). Don I. Rozycki scrive che una incomparabile grandezza delle grazie legate a questa festa si manifesta in tre modi:

- tutte le persone, anche quelle che prima non nutrivano devozione alla Divina Misericordia e persino i peccatori che solo quel giorno si convertissero, possono partecipare alle grazie che Gesù ha preparato per la festa;

- Gesù vuole in quel giorno regalare agli uomini non solo le grazie salvificanti, ma anche benefici terreni - sia alle singole persone sia ad intere comunità;

- tutte le grazie e benefici sono in quel giorno accessibili per tutti, a patto che siano chieste con grande fiducia (R., p. 25-26).

Questa grande ricchezza di grazie e benefici non è stata da Cristo legata ad alcuna altra forma di devozione alla Divina Misericordia.

Numerosi sono stati gli sforzi di don M. Sopocko affinché‚ questa festa fosse istituita nella Chiesa. Egli non ne ha vissuto però l'introduzione. Dieci anni dopo la sua morte, il card. Franciszek Macharski con la Lettera Pastorale per la Quaresima (1985) ha introdotto la festa nella diocesi di Cracovia e seguendo il suo esempio, negli anni successivi, lo hanno fatto i vescovi di altre diocesi in Polonia.

Il culto della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua nel santuario di Cracovia - Lagiewniki era già presente nel 1944. La partecipazione alle funzioni era così numerosa che la Congregazione ha ottenuto l'indulgenza plenaria, concessa nel 1951 per sette anni dal card. Adam Sapieha. Dalle pagine del Diario sappiamo che suor Faustina fu la prima a celebrare individualmente questa festa, con il permesso del confessore.

 

La coroncina alla Divina Misericordia

Questa preghiera era stata dettata a suor Faustina da Gesù il 13 e il 14 settembre 1935 a Vilnius. Nella sua cella ha avuto la visione di un angelo, venuto a castigare la terra per i peccati. Quando ha visto questo segno dell'ira di Dio ha cominciato a chiedere all'angelo di attendere ancora poiché‚ il mondo avrebbe fatto penitenza. Quando però si è trovata al cospetto della Santissima Trinità non ha avuto il coraggio di ripetere la supplica. Solo quando nell'anima ha sentito la forza della grazia di Gesù ha cominciato a pregare con le parole che ha udito interiormente (erano le parole della coroncina alla Divina Misericordia) e allora ha visto che il castigo è stato allontanato dalla terra. Il mattino dopo, entrata in cappella, Gesù ancora una volta le ha insegnato con esattezza come bisogna recitare questa preghiera. (Q. I, p. 192 - Q. I, p. 193).

Don I. Rozycki spiegando il contenuto della coroncina dice che in essa offriamo a Dio Padre "il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità" di Gesù Cristo, Figlio di Dio, cioè la Sua Divina Persona e la Sua Umanità, non la stessa natura di Dio, che è comune al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo e come tale non può essere offerta a Dio Padre. Possiamo invece offrire tutta la Persona del Figlio di Dio Incarnato, poiché‚ Egli stesso "ha dato se stesso per noi quale offerta e sacrificio" (Ef 5,2).

Recitando la coroncina ci uniamo all'offerta di Gesù fatta sulla croce "in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero". In essa offriamo a Dio Padre il Suo Amatissimo Figlio e dunque ci appelliamo al "motivo più forte per essere esauditi da Dio" (R., p. 27).

Sui grani dell'Ave Maria del Rosario ripetiamo: "Per la Sua dolorosa passione abbi misericordia di noi e del mondo intero", che significa - secondo lo spirito della devozione - appellarsi non tanto alla riparazione fatta da Cristo sulla croce, quanto alla Sua misericordia, che vuole offrirsi agli uomini.

La recita di questa preghiera è anche un atto di misericordia, poiché‚ in essa chiediamo "la misericordia per noi e per il mondo intero". Il pronome "noi" sta a significare, secondo la spiegazione di don I. Rozycki, la persona che recita la preghiera e coloro per i quali desidera o è obbligata a pregare. Invece "il mondo intero" - sono tutte le persone che vivono sulla terra e le anime che soffrono in purgatorio.

La formula della coroncina è destinata alla recita comunitaria o individuale, senza differenza, e perciò non bisogna cambiare n‚ le persone dei verbi n‚ aggiungere altre parole. La trasformazione invece delle parole nell'espressione: "mondo intero" a "tutto il mondo" è corretta, perché‚ in nulla cambia il testo della coroncina ed è più esatta nella lingua polacca.

Gesù ha legato alla recita di questa coroncina una promessa generale e promesse particolari:

- La promessa generale legata alla Coroncina è:

"Per la recita di questa coroncina Mi piace concedere tutto ciò che Mi chiederanno" (Q. V, p. 508). "Con essa - ha detto un' altra volta Gesù - otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà" (Q. VI, p. 568). La volontà di Dio è espressione del Suo amore per l'uomo, dunque tutto ciò che è in disaccordo con essa o è un male o è dannoso e non può essere dispensato neanche da Padre migliore.

- Le promesse particolari legate alla Coroncina riguardano l'ora della morte:

"Chiunque la reciterà otterrà tanta misericordia nell'ora della morte. (...) Anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita misericordia" (Q. II, p. 263). Si tratta qui della grazia della conversione e di una morte nel timore di Dio e nello stato di grazia. La grandezza della promessa consiste nel fatto che condizione per ottenere la grazia è recitare almeno una volta tutta la coroncina così come Gesù l'ha chiesto con fiducia, umiltà e dolore per i peccati. La stessa grazia - di conversione e remissione dei peccati - sarà ricevuta dagli agonizzanti, se altri accanto al

Gesù ha fatto notare tre condizioni necessarie perché‚ le preghiere in quell'ora siano esaudite:

- la preghiera deve essere diretta a Gesù e dovrebbe aver luogo alle tre del pomeriggio;

- deve riferirsi ai meriti della Sua dolorosa passione.

"In quell'ora - dice Gesù - non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione" (Q. IV, p. 440). Bisogna aggiungere ancora che l'intenzione della preghiera deve essere in accordo con la volontà di Dio, e la preghiera deve essere fiduciosa, costante e unita alla pratica della carità attiva verso il prossimo, condizione di ogni forma del culto della Divina Misericordia.

 

La recita della Coroncina deve essere così composta

All'inizio il Segno di Croce : Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Segue:

Padre Nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la Tua Volontà come in celo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non c'indurre in tentazione ma, liberaci del male. Amen

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te, Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

Credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del celo e della terra e in Gesù Cristo suo unico figlio il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto ponzio pilato, fu crocefisso, morì e fu sepolto. Discese agli inferi. Il terzo giorno risuscitò da morte, salì a celo e siede alla destra di Dio Padre Onnipotente, di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la Remissione dei peccati, la Resurrezione della carne e la Vita Eterna. Amen

sui grani del Padre Nostro o che sono comunque staccati dalla decina successiva si recita:

Eterno Padre, ti offro il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

sui grandi dell'ave maria si recita per dieci volte consecutivamente:

Per la sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

dopo aver ripetuto la sequenza per 5 volte alla fine si recita per 3 volte consecutivamente:

Dio Santo, Dio Forte, Dio Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero

Si conclude la preghiera facendosi li segno della Croce: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

 

L’ora della Misericordia

Nell’ottobre 1937 a Cracovia, in circostanze non meglio specificate da Suor Faustina, Gesù ha raccomandato di onorare l’ora della propria morte, che lui stesso ha chiamato "un’ora di grande misericordia per il mondo intero" (Q. IV pag. 440). "In quell’ora – ha detto successivamente – fu fatta grazia al mondo intero, la misericordia vinse la giustizia" (Q V, pag. 517).

Gesù ha insegnato a suor Faustina come celebrare l’ora della Misericordia e ha raccomandato di:

  • invocare la misericordia di Dio per tutto il mondo, soprattutto per i peccatori;
  • meditare la Sua passione, soprattutto l’abbandono nel momento dell’agonia e, in quel caso ha promesso la grazia della comprensione del suo valore.
  • Consigliava in modo particolare: "in quell’ora cerca di fare la Via Crucis, se i tuoi impegni lo permettono e se non puoi fare la Via crucis entra almeno per un momento in cappella ed onora il mio Cuore che nel SS.mo Sacramento è pieno di misericordia. E se non puoi andare in cappella, raccogliti in preghiera almeno per un breve momento là dove ti trovi" (Q V, pag. 517).

Gesù ha fatto notare tre condizioni necessarie perché le preghiere in quell’ora siano esaudite:

  • la preghiera deve essere diretta a Gesù e dovrebbe aver luogo alle tre del pomeriggio;
  • deve riferirsi ai meriti della Sua dolorosa passione.

"In quell’ora – dice Gesù – non rifiuterò nulla all’anima che Mi prega per la Mia Passione" (Q IV, pag. 440). Bisogna aggiungere ancora che l’intenzione della preghiera deve essere in accordo con la Volontà di Dio, e la preghiera deve essere fiduciosa, costante e unita alla pratica della carità attiva verso il prossimo, condizione di ogni forma del Culto della Divina Misericordia

 

 

Diffusione del culto della Divina Misericordia

Parlando delle forme di devozione alla Divina Misericordia don I. Rozycki menziona anche la diffusione del culto della Misericordia, poiché‚ anche a questa forma sono legate promesse. A tutti promette protezione materna durante l'intera esistenza e "tutte le anime che adoreranno la Mia misericordia e ne diffonderanno il culto (...) queste anime nell'ora della morte non avranno paura. La Mia misericordia le proteggerà in quell'ultima lotta" (Q. V, p. 508).

A tutti sono dirette dunque due promesse:

- la prima riguarda la protezione materna in tutta la vita,

- la seconda riguarda l'ora della morte.

Un particolare invito Gesù rivolge ai sacerdoti assicurando che "i peccatori induriti si inteneriranno alle loro parole, quando essi parleranno della Mia sconfinata misericordia e della compassione che ho per loro nel Mio Cuore" (Q. V, p. 504).

Gesù non definisce - oltre all'omelia - altri modi di diffusione del culto della Misericordia, dunque essi possono essere intesi abbastanza largamente. Essere apostolo della Misericordia di Dio significa innanzitutto dare testimonianza di vita nello spirito di fiducia in Dio e di misericordia verso il prossimo. Tale esempio ci ha lasciato suor Faustina, esempio che attira gli altri alla fiducia totale in Dio infinitamente buono e onnipotente, e a fare atti di carità verso il prossimo.

 

L'Apostolato della Divina Misericordia

Nel Diario di suor Faustina si parla anche della questione della cosiddetta "nuova congregazione". Da una lettura superficiale degli appunti dell'Apostola della Divina Misericordia si potrebbe dedurre che Gesù le ha chiesto la fondazione di una congregazione, a cui ha affidato il compito di proclamare e chiedere la misericordia di Dio per il mondo intero. Un'analisi più profonda degli scritti di suor Faustina porta invece alla conclusione che non si tratta qui di una nuova congregazione, ma di un grande gruppo di apostolato nello spirito della devozione alla Divina Misericordia, apostoli che debbono svolgere i compiti prima menzionati nel momento attuale della storia della Chiesa e del mondo.

Bisogna sottolineare che Gesù neanche una volta ha usato la definizione "nuova congregazione". A suor Faustina diceva: "tu e le tue compagne", "tale congregazione" oppure "questa congregazione". Ha definito tuttavia in modo molto chiaro le sue richieste, riguardanti i compiti e lo spirito di quella comunità. "Unitamente alle tue compagne, dovrai impetrare la misericordia per voi stesse e per il mondo" (Q. I, p. 179) - ha detto Gesù. "Concilierai la terra col cielo, mitigherai la giusta collera di Dio" (Q. II, p. 8). Questa era la prima richiesta, mentre la seconda era: "Penetra nei Miei segreti e conoscerai l'abisso della Mia misericordia verso le creature e la mia bontà insondabile e questa farai conoscere al mondo" (Q. I, p. 180). Affinché‚ la misericordia divina possa essere conosciuta e diffusa efficacemente in tutto il mondo peccatore, Gesù desidera una particolare preghiera per i sacerdoti e i religiosi. "Affido alle tue cure due perle preziose per il Mio Cuore, che sono le anime dei sacerdoti e le anime dei religiosi; per loro pregherai in modo particolare; la loro forza dipenderà dal vostro annientamento" (Q. II, p. 212). Gesù ha definito invece lo spirito di questa comunità in modo molto breve, dicendo: "La vostra vita deve essere modellata su di Me, dalla mangiatoia alla morte in croce" (Q. I, p. 180).

Suor Faustina inizialmente credeva che si trattasse di una nuova congregazione, che invocasse la misericordia di Dio per il mondo, proclamasse l'infinita bontà di Dio e vivesse radicalmente il Vangelo, imitando Cristo "dalla mangiatoia alla croce". Man mano che passava il tempo però e con nuove esperienze e illuminazioni divine, ha capito che non si tratta solo di una congregazione contemplativa, che lei stessa voleva fondare e per la quale ha perfino tracciato una regola, ma anche di una congregazione attiva, maschile e femminile e di un ampio gruppo di persone nel mondo.

Il 27 giugno 1938 ha scritto nel Diario: "Il Signore mi ha fatto conoscere la sua volontà quasi in tre sfumature, pur essendo una cosa sola" (Q. III, p. 393). Così dunque questa "nuova congregazione" possiede come "tre forme".

La prima è costituita dalle "anime isolate dal mondo/ che/ arderanno come vittime davanti al trono di Dio ed impetreranno la misericordia per il mondo intero... Ed imploreranno benedizioni per i sacerdoti e con la loro preghiera prepareranno il mondo per la venuta finale di Gesù" (Q. III, p. 393).

La seconda "sfumatura" sono le congregazioni che uniscono la preghiera agli atti di misericordia. "In modo particolare proteggeranno dal male le anime dei bambini (...) si impegneranno a risvegliare l'amore e la misericordia di Gesù nel mondo pieno di egoismo" (Q. III, p. 393).

La terza "sfumatura" deve essere costituita dalle persone che vivono fuori dai conventi. A questo gruppo "possono appartenere tutte le persone che vivono nel mondo", che pregheranno e compiranno azioni di misericordia, almeno una al giorno. Pur non essendo "vincolati da alcun voto", tuttavia "parteciperanno a tutti i meriti e privilegi della comunità" (Q. III, p. 393).

Come si deduce dalla descrizione di suor Faustina, non si tratta di una congregazione in senso stretto, ma di una unica grande comunità di persone, di varie condizioni e vocazioni, che sono unite dal mistero della Divina Misericordia. E' una comunità di persone, che attraverso la pratica della devozione alla Misericordia divina vive con lo spirito evangelico di fiducia e di misericordia e cerca di realizzare i compiti che Gesù ha affidato a suor Faustina: invocare la misericordia di Dio per il mondo e proclamare in modo particolare questo mistero di fede al mondo intero.

Gli stessi compiti - professare e proclamare la misericordia di Dio al mondo smarrito, fare opere di misericordia e invocare la pietà di Dio sull'umanità - sono stati affidati dal Santo Padre Giovanni Paolo II a tutta la Chiesa. Del resto la Chiesa ha vissuto questo spirito nei primi secoli della cristianità, di cui ci parlano gli scritti dei Padri della Chiesa.

Oggi viviamo in un'epoca di decadimento di molti valori fondamentali non solo cristiani, ma "semplicemente della morale umana, della cultura morale". Da qui nasce l'invocazione alla misericordia di Dio e la proclamazione di questa verità di fede sembra una condizione indiscutibile per la rinascita dell'umanità e della pace nel mondo. "Per quanto forte possa essere la resistenza della storia umana, per quanto marcata l'eterogeneità della civiltà contemporanea, per quanto grande la negazione di Dio nel mondo umano, tuttavia tanto più grande deve essere la vicinanza a quel mistero che nascosto da secoli in Dio, è poi stato realmente partecipato nel tempo all'uomo mediante Gesù Cristo" (Dives in misericordia, 15).

Al centro della grande comunità di devoti e di apostoli della Divina Misericordia c'è la figura di suor Faustina. Ella, in modo perfetto, ha realizzato nella sua vita lo spirito e i compiti che Gesù ha posto davanti a lei e alla "nuova congregazione". I tentativi di fondare la "nuova congregazione" erano per lei esperienza della "notte mistica". Grazie ad essa suor Faustina ha raggiunto le vette della mistica ed è diventata un modello visibile della via alla santità e dell'apostolato per tutti coloro che sono attratti dal mistero di Dio e dal desiderio di rendere felici gli altri.

In Polonia e oltre i suoi confini molti sacerdoti, molte congregazioni religiose e persone laiche si sono unite in diversi modi a questa grande comunità di devoti e apostoli della Misericordia di Dio. Sono sorti e continuano a nascere nuovi istituti di vita consacrata, che si dedicano a tale scopo, gruppi di preghiera e quelli che all'orazione uniscono l'attività caritativa, vivendo nel mondo. Ci sono pure molte persone che non appartengono ad alcun gruppo, ma vivono lo spirito della devozione alla Divina Misericordia e in questo modo appartengono a quella grande comunità di devoti e apostoli della Divina Misericordia.

Speriamo che le persone coinvolte in questa opera siano sempre più numerose, poiché‚ il mondo ha bisogno di vivi testimoni di Dio e di mani unite nella preghiera per impetrare la misericordia, perché‚ - come ha detto Gesù a suor Faustina - "l'umanità non troverà pace, finché‚ non si rivolgerà con fiducia alla Mia misericordia" (Q. I, p. 132).

 

 

10 comandamenti

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